Commissione per studiare lo jihadismo in Italia, c’è anche un docente di Enna

ENNA. C’è anche un siciliano che fa parte della commissione di studio con il compito di esaminare lo stato attuale del fenomeno della radicalizzazione e dell’estremismo jihadista in Italia insediata ieri a Palazzo Chigi dal premier Matteo Renzi. È il professore Ciro Sbailò dell’università di Enna, che alla Kore insegna Diritto pubblico comparato e dirige il Centro studi sul costituzionalismo arabo e islamico. Della commissione fanno parte diciannove esperti scelti tra personalità del mondo accademico, della ricerca e della comunicazione. L’Università Kore è l’unico ateneo rappresentato a sud di Roma.

Si è insediata a Palazzo Chigi la commissione di studio con il compito di esaminare lo stato attuale del fenomeno della radicalizzazione e dell’estremismo jihadista in Italia. La prima riunione è stata introdotta dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e dal sottosegretario Marco Minniti, Autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica.

La commissione è indipendente e avrà durata di 120 giorni, al termine dei quali verrà redatta una relazione finale. Ne fanno parte, oltre Sbailò, le seguenti personalità del mondo dell’università, della ricerca, della comunicazione: Lorenzo Vidino (docente alla George Washington University e direttore del Programma sull’estremismo presso la medesima Università), con la funzione di coordinatore; Stefano Allievi (docente all’Università di Padova); Benedetta Berti (ricercatrice all’Institute for National Security Studies di Tel Aviv); Carlo Bonini (giornalista de «la Repubblica»); Manuela Caiani (docente alla Scuola Normale Superiore di Firenze); Marco Cannavicci (psichiatra); Cristina Caparesi (pedagogista); Lucio Caracciolo (direttore di «Limes»); Anna Cossiga (docente alla Link Campus University); Martino Diez (direttore scientifico della Fondazione Internazionale Oasis); Renzo Guolo (docente all’Università di Padova); Marco Lombardi (docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano); Alessandro Orsini (docente all’Università Tor Vergata di Roma); Carlo Panella (giornalista); Vittorio Emanuele Parsi (docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano); Andrea Plebani (ricercatore all’Istituto di Studi di Politica Internazionale); Massimo Recalcati (psicoanalista); Marta Serafini (giornalista del «Corriere della Sera»).   Lo rende noto un comunicato della Presidenza del Consiglio.

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