Il 17 marzo 2021 il Circolo Didattico “Leonardo Sciascia”, grazie all’instancabile tenacia e passione della Dirigente Scolastica GIUSEPPA MAZZARINO, ha organizzato in videoconferenza un evento dal titolo IL FILO ROSSO, tutto il personale scolastico, si è fermato a riflettere sulle pari opportunità e l’educazione di genere
Si è appena concluso l’8 marzo 2021, è appena trascorsa non una festa, ma La Giornata internazionale dei diritti della donna. Ricorre l’8 marzo ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in molte parti del mondo. Proprio in questo mese di marzo 2021 così beffardo, così assurdo in cui una pandemia attraversa le nostre esistenze, tutto il personale docente ha voluto promuovere quest’evento per mettere un segno, per legare un filo rosso nelle trame delle nostre vite e dei nostri ricordi, un filo rosso che unisce tutti e tutte insieme e ci pone dinnanzi ad interrogativi e domande. Qual è il ruolo della scuola e dei docenti in un panorama così vasto come l’educazione per le pari opportunità? Cosa sono gli stereotipi di genere? Qual è la funzione della lingua? Come accompagnare i bambini e le bambine consapevolmente e responsabilmente verso le pari opportunità?
Questi e tanti altri interrogativi a cui hanno provato a dare risposte delle esperte d’eccezione: La professoressa Lidia Trobia, “Docente di parità”, dell’Associazione “Ondedonneinmovimento”, di cui per 15 anni ne è stata l’instancabile portavoce, grazie al suo operato ha fatto “sì che Ondedonneinmovimento procedesse nel suo intento di incidere nel tessuto istituzionale e sociale della nostra città, dando voce alle idealità, bisogni e desideri delle donne”; La Dottoressa Carmela Avenia, pedagogista dell’unità operativa per l’educazione e la promozione della salute, anche lei da anni svolge diversi incontri di formazione nelle scuole per favorire una cultura di genere per prevenire la violenza sulle donne. A completare la cornice di quest’incontro, è intervenuta in collegamento da Milano la cantautrice siciliana Francesca Incudine, già insignita di numerosi premi, tra cui la Targa Tenco nel 2018 come miglior album in dialetto. La cantautrice Ennese ha raccontato questa tematica attraverso la musica, nello specifico favorendo la riflessione attraverso due sue canzoni “Caminu sula” e “No name” quest’ultimo brano, che ha aperto la videoconferenza, suscitando forti emozioni fra tutti i docenti, ricorda il tragico evento del 25 marzo del 1911 quando 146 operai, di cui 129 donne, rimasero uccisi nell’incendio della Triangle Waist Company di New York, la fabbrica delle “shirtwaist”, le camicette bianche di moda tra le signore dell’alta borghesia. A perdere la vita soprattutto immigrate ebree e italiane, gran parte provenienti dalla Sicilia, molte delle quali fin troppo giovani.
Numerosi gli intervenuti, tra cui Dirigenti Scolastici del nisseno, tanti i commenti e i riscontri positivi per la lodevole iniziativa, tra questi citiamo un’insegnante di scuola primaria di sostegno della scuola “Sciascia”: “Ottimo corso di formazione, ben fatto e molto interessante!! Complimenti sempre per il clima positivo e coinvolgente! La mia considerazione personale: l’educazione allo stato attuale va a due marce. Gran parte delle donne ormai sono educate ad essere persone libere e pensanti. Il problema rimane l’educazione del genere maschile. Troppo spesso gli uomini rimangono degli eterni bambini a causa di atteggiamenti educanti superficiali ed irresponsabili, messi in atto proprio dalle stesse donne-madri. Da ciò può scattare la violenza o molto spesso l’incapacità di mantenere rapporti duraturi e maturi. Credo che sia importante rimodulare l’atteggiamento educativo scorretto a cura di noi stesse donne, solo così si potrà generare armonia e rispetto reciproco. In occasione dell’8 marzo, anche quest’ anno il tema è stato affrontato in classe di pari passo con l’età degli alunni. Quest‘anno ho voluto affrontare il tema delle donne che hanno reso importante il nostro Paese. Ho anche accennato che nella storia tante invenzioni o scoperte sono state rubacchiate dagli uomini alle donne. Vorrei tra l’altro scongiurare che vengano fuori nuove generazioni di veline! Mi ha fatto particolare piacere riscontrare lo stupore ed il compiacimento di tutti, bambini e bambine. Quindi educare al rispetto verso se stessi e verso gli altri si puo’!”
Un pomeriggio ricco di parole, musica, emozioni, riflessioni che per due ore ha tenuto tutti “incollati” allo schermo del pc curiosi di ascoltare, capire e guardare, per qualche ora tutto il personale docente si è sentito più vicino, nonostante il periodo così difficile che stiamo attraversando e nonostante le distanze fisiche. Un filo rosso che unisce e porta una ventata di speranza nella scuola!