CALTANISSETTA – Nuove corse sulla tratta ferroviaria Caltanissetta Xirbi-Palermo; questo è ciò che l’assessore regionale Giovanni Pizzo ha stabilito, a seguito delle richieste avanzate da parte del deputato regionale dell’Udc Gianluca Miccichè di incrementare le vie di comunicazione tra il capoluogo nisseno e Palermo dopo il cedimento di un pilone al chilometro 61 dell’A19 Palermo Catania avvenuto lo scorso venerdì 10 aprile che ha interrotto la circolazione sul tratto autostradale in entrambi i sensi di marcia. Dal prossimo lunedì 13 aprile, infatti, vi sono due treni in più tra Palermo e Catania e più precisamente i nisseni potranno raggiungere il capoluogo in un ora e 35 minuti prendendo il treno diretto dalla stazione Caltanissetta-Xirbi delle ore 6,53 e arrivando a Palermo centrale alle ore 8.39; per quanto riguarda invece il ritorno, sarà possibile prendere il treno delle 17.29 che raggiungerà Caltanissetta-Xirbi alle 19,00.
“Un provvedimento che – secondo quanto afferma il deputato regionale in una nota diffusa agli organi di stampa – anticipa di qualche settimana un più consistente potenziamento dei collegamenti tra i due capoluoghi che, previsto per dicembre, sarà invece avviato entro la fine di aprile”.
Nelle prossime settimane, infatti, continua l’onorevole Miccichè, raggiunto telefonicamente, potranno essere aggiunte ulteriori tratte ferroviarie che consentiranno ai nisseni di raggiungere Palermo.
Per quanto riguarda, invece la circolazione dei mezzi pesanti, l’Anas informa a seguito di una riunione tecnica in Prefettura a Palermo avvenuta lo scorso 11 aprile con il Prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, il Questore, l’assessore regionale alle Infrastrutture Giovanni Pizzo, il Direttore dell’Esercizio e Coordinamento del Territorio Anas Michele Adiletta, il direttore regionale Anas Salvatore Tonti, i rappresentanti della Protezione Civile, del Genio Militare e delle forze dell’ordine ed alcuni sindaci della provincia, che sarà predisposto un progetto che realizzerà in tempi brevi interventi di manutenzione straordinaria e la realizzazione di percorsi secondari che consentiranno ai conducenti di raggiungere il capoluogo senza troppe variazioni, i mezzi superiori a 3,5 tonnellate, per le lunghe percorrenze da Palermo il percorso prevede l’uscita allo svincolo di Buonfornello della A19, l’ immissione sull’autostrada A20, fino a Messina, la A18 Messina-Catania fino a Catania. Il percorso inverso per la direzione Catania – Palermo.
I mezzi leggeri, invece, che viaggiano in direzione Catania all’uscita autostradale di Scillato, attraverso la SS643, devono immettersi sulla SS120 al km 51,160 e percorrerla fino a rientrare in autostrada allo svincolo di Tremonzelli. Percorso inverso in direzione Palermo. Su questo percorso alternativo il transito è consentito anche ai trasporti pubblici e ai mezzi di emergenza. Per quanto riguarda, invece, i mezzi fino a 3,5 t In direzione Catania, per il traffico locale, il percorso alternativo prevede l’uscita sull’autostrada A19 a Resuttano percorrendo la SP10 fino ad Alimena, la SS290 fino al bivio Madonnuzza, la SS120 fino al bivio Geraci, la SS286 fino allo svincolo Castelbuono-Pollina, la A20 Palermo-Messina e il rientro sulla A19 allo svincolo di Buonfornello. Tale percorso di circa 80 km, ha un tempo di percorrenza di circa 1 ora e 40 minuti.
Nei prossimi giorni, assicura l’Anas, in una nota inviata agli organi di stampa, se il movimento franoso si bloccherà e non saranno rilevati danni ai piloni della carreggiata in direzione Palermo, si potrà valutare anche la sua riapertura al traffico a doppio senso di marcia del tratto interessato.
“Il viadotto Himera, attualmente è in costante monitoraggio e dovrà, dunque, essere abbattuto e ricostruito” afferma poi in una nota il presidente dell’Anas Pietro Ciucci che ha rinnovato al presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta il suo impegno a predisporre antro la prossima settimana il progetto di demolizione confermando i percorsi alternativi stabiliti nella riunione dello scorso 11 aprile in Prefettura, ricordando inoltre che “non c’è nessuna competenza sul versante franato”, che secondo quanto afferma il presidente Ciucci “è assai distante dalla sede autostradale a cui aggiunge anche la mancanza d segnalazioni di pericolo ricevute dagli enti territoriali competenti”.