Cgil: Una sanità giusta, questo rivendichiamo!

Siamo seriamente preoccupati in merito a quanto si sta verificando all’interno del  presidio Ospedaliero di Gela

Nello specifico è stata inviata una nota a firma del Direttore Sanitario Ospedali Riuniti Area Sud -CL, dr. Luciano Fiorella, che contiene delle disposizioni  in merito all’esecuzione dei tamponi per Covid-19 da effettuare prima delle attività programmate prevedendo che questi vengano effettuati dal personale medico o infermieristico dell’U.O. richiedente.

Risulta abbastanza evidente che quanto stabilito avrebbe dovuto essere preventivamente concordato con i responsabili dell’UU. OO. interessate, soprattutto in merito alle procedure organizzative, invece, nulla di tutto questo si è verificato

Ma, ciò che più di ogni altra cosa desta la nostra preoccupazione è che non sono chiare le modalità dei tempi da impiegare e  le procedure operative inerenti l’esecuzione stessa dei tamponi, ossia, dove andrebbero eseguiti e come (Dove e Come?).

Procedure  che, peraltro, come richiama la PG-UOQ-RISK 46 aziendale del 12/03/2020, prevedono indicazioni specifiche al fine di garantire la tutela della salute del personale e il contenimento della diffusione dell’infezione da SARS-COVID 19.

Quindi,  indicare il personale di reparto come “esecutori dei tamponi”, costringe gli stessi a spostamenti dalle aree di degenza, dove ci sono pazienti fragili già accertati negativi, ad aree ad alto potenziale rischio infettivo, esponendo il personale stesso, laddove non adeguatamente formato e protetto a rischi per la propria salute, causando così, potenzialmente, il mancato contenimento della diffusione dell’infezione.

In aggiunta rileviamo che l’impiego di personale di reparto per le attività indicate crei difficoltà organizzative nelle U. O. di appartenenza, specialmente in questo periodo di ferie.

Ricordiamo che l’ azienda sanitaria, a seguito dell’emergenza COVID, ha proceduto all’assunzione di personale dedicato, ridistribuito all’interno delle varie U.O., anche non direttamente interessate alla gestione dei pazienti COVID, che, alla luce di tale nota, non sembrerebbe direttamente  utilizzato all’interno delle varie U.O. a cui è stato assegnato dai dirigenti responsabili.

Si ha l’impressione di un utilizzo non adeguato e non finalizzato alle attività COVID per le quali questi lavoratori sono stati assunti, e soprattutto si ha il sentore che non si ha la concreta percezione della gravità dell’emergenza sanitaria in un territorio ancora fortemente a rischio che non può permettersi il lusso di scelte che ubbidiscono a logiche che poco hanno a che fare con la salvaguardia della salute.

È fondamentale che tutte le operazioni che si svolgano nella massima sicurezza per tutti ci riferiamo ad territorio che copre il 40% dell’intera provincia, non solo per queste ragioni consideriamo la questione organizzazione del lavoro, lo ribadiamo da mesi,  assolutamente prioritaria special modo in questo momento di emergenza, urgenza.

L’organizzazione del lavoro non è oggetto né di contrattazione né di concertazione, però non possiamo sottrarci all’obbligo di segnalare disfunzioni che cozzano palesemente, prima che con la funzionalità dei servizi, con il buon senso!

Abbiamo ritenuta positiva l’organizzazione della risposta all’emergenza COVID a Caltanissetta, ma nel contempo, alla luce di quanto emerso nel P. O. di Gela non la riteniamo adeguata, pertanto crediamo sia necessario avviare immediatamente un confronto con la direzione strategica al fine di offrire la massima garanzia ai lavoratori dell’ASP di Caltanissetta.

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