Il Cefpas di Caltanissetta venga inserito nel sistema sanitario nazionale, per salvaguardarne i lavoratori e garantire la prosecuzione di un centro di formazione sanitaria che rappresenta da anni un’eccellenza siciliana.
Nei prossimi giorni, infatti, verrà votata dall’Ars la proposta di inserire il Centro nel sistema sanitario regionale. “Le forze politiche – dicono i sindacati – sono chiamate a scegliere se salvaguardare il Cefpas di Caltanissetta, patrimonio prezioso, pubblico, bene della Comunità nissena e siciliana, oppure se, ancora una volta, mortificare ‘entroterra della nostra regione e la comunità nissena”.
In particolare, Cisl Fp, Cgil Fp, Uil Fpl e Fials sottolineano come l’attuale esclusione dal Ssr, “ha comportato che il Centro non ha potuto adottare una politica assunzionale volta all’espansione quale motore dell’economia di Caltanissetta e provincia. Al Cefpas non sono mai stati indetti concorsi per assunzioni a tempo indeterminato; gli attuali lavoratori a tempo indeterminato sono frutto di cause intentate dai lavoratori stessi e conseguenti stabilizzazioni, avvenute nel 2009, nel 2011 e nel 2018. Nonostante i lavoratori del Centro in questi anni abbiano garantito, con impegno e dedizione, le attività formative per tutto il personale siciliano delle professioni sanitarie, il mancato riconoscimento della natura giuridica del Cefpas quale ente del Ssr ha comportato una condizione di incertezza contrattuale per i dipendenti ai quali sono stati negati diritti elementari quali gli avanzamenti di carriera e gli scatti di anzianità. Negli ultimi anni – per far fronte alla storica carenza di organico – le attività svolte dal Centro sono state garantite reclutando personale con contratti di collaborazione ed assunzioni a tempo determinato”.
I sindacati quindi rilanciano: “Il Cefpas merita la possibilità di programmare il proprio futuro all’interno della cornice che gli è propria, il Sistema Sanitario. Ancor più considerato che le attività del Centro sono interamente finanziate con le risorse del Fondo Sanitario Nazionale e non a valere sui fondi regionali. Il mancato inserimento ha provocato negli anni l’impossibilità di programmare con continuità le azioni formative degli obiettivi di piano regionale e nazionale”.