Casa Rosetta partecipa alla settimana dei cattolici italiani a Trieste

Le “Buone pratiche” di Casa Rosetta protagoniste a Trieste alla settimana CEI

Casa Rosetta partecipa con le sue “buone pratiche” alla settimana sociale dei cattolici in Italia da mercoledì 3 a domenica 7 luglio a Trieste, un appuntamento che la conferenza episcopale propone ogni due anni come occasione di confronto, formazione e proposta su diversi temi: famiglia, lavoro, bene comune, temi ambientali; confronto finalizzato a comprendere le problematiche che il Paese sta affrontando, anche in chiave europea, per provare a portare a sistema le grandi esperienze del volontariato cattolico e del terzo settore, per raccordare quello che già di valore si fa a livello locale con una visione di sistema Paese. La partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla sessione di apertura e di Papa Francesco alla giornata conclusiva sono un segno dell’importanza dell’evento nella vita del Paese. Il tema di quest’anno è «Al cuore della democrazia. Partecipare tra storia e futuro»; vi saranno in aula sessioni plenarie e lavori di gruppo, e in vari luoghi della città di Trieste attività esterne con le “piazze delle buone pratiche”, dove associazioni e gruppi impegnati nella cura e nel potenziamento del bene comune con il fondamentale coinvolgimento individuale e collettivo per la costruzione di una democrazia autentica e vivace. Casa Rosetta parteciperà sia alle sessioni d’aula sia alle piazze delle buone pratiche dove illustrerà – accanto ai servizi svolti in convenzione da quasi quarant’anni per la riabilitazione neuropsicomotoria e per il trattamento delle dipendenze patologiche, le attività e i servizi promossi con le proprie risorse per la prevenzione del disagio giovanile: centri di ascolto e di aggregazione creati a Caltanissetta e in altre città secondo suggerimenti dati dagli stessi giovani; e attività di prevenzione contro le dipendenze patologiche (da sostanza, alcol, uso compulsivo dei social, e altro), attività di rete con le famiglie e con le scuole. Delegati di Casa Rosetta in uno stand dell’Associazione diffonderanno le proprie buone pratiche sia attraverso i “giochi di partecipazione” sia attraverso i “Dialoghi delle buone pratiche” insieme con associazioni affini di altre città. Casa Rosetta proporrà quattro incontri al giorno per consentire una partecipazione attiva e aperta a tutti.

Il presidente dell’Associazione, Giorgio De Cristoforo, in una nota ha messo la partecipazione alla settimana di Trieste in relazione al desiderio e all’impegno di Casa Rosetta ad essere risorsa attiva per il territorio: “Vogliamo contribuire – con il nostro metodo di ascolto, di attenzione alle ragioni degli altri, di agire insieme e non da soli – alla costruzione di valore e consapevolezza di cittadinanza attiva, al superamento della tendenza crescente all’individualismo e all’egoismo, alla speranza che un futuro migliore sia possibile anche qui; e che la parola prossimo abbia ancora un significato. Lo facciamo preoccupati di ciò che potranno diventare queste nostre comunità cittadine, queste generazioni di giovanissimi e di giovani; preoccupati affinché possano crescere come risorse, e che non diventino nuovi problemi sociali, in aggiunta ai tanti ed enormi che già abbiamo. Lo facciamo per visione associativa, per scelta individuale di fede, per impegno di cittadini attivi e consapevoli di dover fare tutto il possibile per la comunità nella quale viviamo. Consideriamo fondamentale e prezioso il capitale sociale e consideriamo letale non soltanto la povertà educativa ma anche la povertà civica, il deficit di virtù civica, e il “sonnambulismo” sociale che l’ultimo rapporto Censis ha indicato come male diffuso e devastante per il nostro Paese. Questa nostra società scivola verso la disumanizzazione, che è svuotamento della vita da senso morale e spiritualità e quindi da ogni dignità. E come dice Papa Francesco “non dobbiamo aspettare tutto da coloro che ci governano, sarebbe infantile. Godiamo di uno spazio di corresponsabilità capace di avviare e generare nuovi processi e trasformazioni. Dobbiamo essere parte attiva nella riabilitazione e nel sostegno delle società ferite”.