Carte e quant’altro 3: la mostra di Salvatore Pizzo al Moncada fino al 23 novembre

Sarà aperta al pubblico fino al 23 novembre 2024, a Palazzo Moncada di Caltanissetta, la mostra del Maestro serradifalchese Salvatore Pizzo.

Un allestimento scenico di grande effetto che vale la pena di essere apprezzato e scoperto con i propri occhi.

La mostra, presentata all’inaugurazione dalla docente Maria Carmela Miceli, è stata realizzata con il patrocinio del Comune di Caltanissetta, Pro Loco Caltanissetta, Sicilbanca e associazione Serra di Falco.

Sguardi, violenza contro le donne, decadenza della società contemporanea e difficoltà a comunicare sono i principali temi che sono stati affrontati nelle opere artistiche presenti tra i saloni del palazzo seicentesco.

Quello che appare allo spettatore che accede alle sale allestite, è un universo simbolico che è emerso dalle mani di questo un artista poliedrico che ha fatto della sperimentazione la sua firma artistica. Ciò che traspare, dalla produzione che abbraccia un arco temporale quasi ventennale, è un’interessante abbinamento di materiali e contenuti, collage e istallazioni, sculture e modellamento di pensieri e oggetti  tangibili.

Una produzione che solo se analizzata nella sua complessità risveglia l’animo facendolo ribollire mostrando come trasparenze e colori raccontano una storia profonda, talvolta spezzata proprio come la doppia scrittura che Salvatore Pizzo ha reso protagonista in quasi tutte le sue opere.

Le istallazioni sono una denuncia del malessere sociale e individuale, di un dialogo spesso mancante, di una natura umana afflitta da problemi esistenziali raccontati come se appartenessero a universi paralleli.

Volti che affiorano dai grigi torpori, ombre tratteggiate che delineano una baia piena di barche a vela, segmenti colorati che si sovrappongono uno al fianco dell’altro mostrando quello che Aldo Gerbino ha definito “l’urgenza onirica costruita nella memoria e nel pallido fluire dei segni”.

Il percorso tracciato dall’artista, però, non deve essere percepito come un binario da seguire senza poter deragliare ma, piuttosto, un campo aperto che lascia libera interpretazione a ciascuno spettatore.

Ed è proprio per lasciare all’arte la possibilità di veicolare innumerevoli racconti ed emozioni che ogni opera è rimasta completamente priva di titolo o descrizione. All’osservatore resta l’onorevole compito di crearne un personale significato.

La mostra è visitabile a Palazzo Moncada, Largo Barile, Caltanissetta fino al 23 novembre 2024, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16 alle 20.00