Da una proposta avanzata dall’onorevole Salvatore Lentini (presidente del gruppo parlamentare Popolari ed Autonomisti – Idea Sicilia) come primo firmatario e dei suoi colleghi di partito Giovanni Di Mauro e Giuseppe Compagnone, è approdata alla Finanziaria dell’Assemblea Regionale Siciliana la richiesta di stabilizzazione degli 84 precari dislocati in diverse Camere di Commercio della Sicilia.
Dopo quasi un trentennio di precariato, incertezza e rinnovi a tempo determinato prorogati quasi a ridosso della notte di San Silvestro, l’epopea di questi 84 lavoratori sembra essere arrivata alla fine.
L’iter della proroga era stato approvato con un emendamento della Regione lo scorso 30 dicembre. Adesso, nell’articolo 46 comma 24 della Finanziaria Siciliana, nero su bianco, è stata scritta e prevista la tanto agognata stabilizzazione.
Un primo grande passo è stato compiuto. Il secondo prevede la definizione della pianta organica dell’ente camerale che, ormai da anni, è in procinto di concretizzare l’accorpamento tra Caltanissetta, Agrigento e Trapani. E, alla fine, i lavoratori potranno vedersi riconoscere i loro diritti.
Un successo che sicuramente non si sarebbe raggiunto senza l’impegno costante e profuso della Commissaria Straordinaria della Camera di Commercio di Caltanissetta Giovanna Candura. “Sin dal mio ingresso nel palazzo nisseno, nel novembre 2018, in sinergia con il Presidente di Unioncamere Giuseppe Pace ho preso in carico la vicenda degli 84 precari delle Camere di Commercio di tutta la Sicilia. Ho visto il loro impegno professionale perpetuato in tutti questi anni, ho ascoltato le loro speranze troppo spesso deluse, il loro senso di scoramento che talvolta li ha demotivati e ho capito che battermi per la loro stabilizzazione era la cosa giusta da fare. In un periodo drammatico come quello attuale sarebbe stato irrazionale abbandonare al loro destino 41 nisseni che, in questi decenni, hanno costruito famiglie e preso impegni personali”.
Una battaglia lunga e faticosa che non ha mai pensato di mollare, nemmeno quando tutto sembrava sfumato, nemmeno quando a dirlo era una sentenza della Corte Costituzionale. “Ho sposato questa causa perché sono fermamente convinta che il lavoro è un diritto che vada sempre difeso, soprattutto per chi, da quasi 30 anni, si alza al mattino per andare sempre nello stesso ufficio. La città, ormai, conosce queste persone considerandole come punti di riferimento – ha concluso la Commissaria -. Negli anni hanno acquisito nuove competenze e perdere queste risorse sarebbe un grave danno per l’ente e per tutto il territorio”.
Una promessa mantenuta grazie anche a un’eccellente cabina di regia costituita dalle Camere di Commercio e coordinata dalla Commissaria nissena Giovanna Candura che aveva assicurato che quella della proroga fosse solo una “condizione temporanea e che avrebbe portato risultati certi nel più breve tempo possibile”.
L’obiettivo raggiunto, sostenuto oggi da Totò Lentini, dimostra come una giusta causa debba essere combattuta a prescindere dal colore politico, dagli interessi del territorio locale o dalle opinioni personali.