Caltanissetta deve imparare a valorizzare la propria storia, saperla raccontare in tutte le sue sfaccettature, mostrarla ai propri cittadini e ai forestieri che vorranno vivere una forma di turismo lento, esperienziale.
Parte da queste premesse la voglia di costituire e rendere operative “Le vie dello Zolfo”, un’idea dell’assessore Marcello Frangiamone che ha già riscontrato l’interesse e la partecipazione di diversi comuni del Nisseno e delle Province limitrofe.
Un progetto che non vuole restare sulla carta ma che desidera diventare “vivente” e, proprio in antitesi con il concetto del “buio” che subiva chi lavorava nelle viscere della terra, nelle miniere, prendere la luce del sole.
Ed è con questo intento che si terranno due giornate di lavori per far emergere le tematiche specifiche. Gli incontri sono stati programmati per venerdì 5 maggio alle ore 16.00 e sabato 6 maggio alle ore 10.00 al Palazzo Moncada di Caltanissetta e l’assessore Frangiamone invita le associazioni interessate a rispondere all’appello per diventare parte attiva di un’unica visione territoriale che possa essere il frutto di una rete di condivisione che unisce attorno un unico obiettivo e per fare sì che “Le vie dello zolfo” diventino un prodotto di qualità a livello internazionale.
“Adesso – prosegue Frangiamone – i tempi sono maturi per organizzare un sistema strutturato che possa dare all’area solfifera del centro Sicilia la sua giusta collocazione turistica e culturale. Sempre più persone, associazioni, volontari, professionisti del settore organizzano incontri, dibattiti, passeggiate ed eventi su tale tema dimostrando un vivo interesse al recupero di questo importante periodo storico del nostro territorio. Inoltre oggi giorno sempre più persone hanno voglia di muoversi all’aria aperta e conoscere la storia e le tradizioni locali condividendo le loro esperienze con gli strumenti messi a disposizione dalla rivoluzione digitale 4.0. -. Adesso è il momento giusto per ridare dignità a una storia che tutti ci invidiano e che non aspettano altro di conoscere”.
È già disponibile un sito web che dovrà essere implementato con la rete di itinerari pedonali o ciclabili tramite il destination marketing, utilizzando tutte le tecniche e le procedure che la rivoluzione digitale 4.0 mette oggi a disposizione quali, tra gli altri, social media, contenuti video, guide in realtà aumentata.
Ma questo non basta o, comunque, non potrà essere sufficiente se non adeguatamente corredato da un programma unitario di valorizzazione territoriale che dia continuità ad un processo di condivisione e partecipazione raccogliendo le potenzialità del territorio mediante una riqualificazione ambientale e paesaggistica diffusa, individuando e valorizzando percorsi, sentieri, itinerari stabili da effettuare a piedi, in bicicletta o altri mezzi che attraversano i territori interessati dall’attività estrattiva dello zolfo, la fruizione delle loro risorse naturali e culturali, e una costante azione per rafforzare l’identità del territorio della tradizione solfifera siciliana.
Tutto questo indotto sarà capace non soltanto di proporre un’offerta turistica al fruitore ma, nella pratica, a creare un circuito economico nel territorio che condivisa che sarà a vantaggio di tutti gli operatori e portatori di interessi tra cui associazioni, accompagnatori naturalistici, guide ambientali, portatori di interessi, luoghi per mangiare, dormire, musei, aree naturali.
“Il progetto – ha concluso l’assessore – si ispira proprio a questo approccio: descrivere il paesaggio delle zolfare, un tempo unico e multiforme, attraverso aspetti che, per tradizione o suggestione, ne sappiano evocare lo spirito d’insieme. Al centro della scena le solfare, a svelare lo straordinario paesaggio naturale e umano che si dischiude alla loro vista. Una trama di storie e memorie declinata attraverso il rapporto dell’uomo con la sua terra alle tradizioni popolari, fino alla storia più recente, attraverso i quali interpretare il territorio, riconoscendovi un patrimonio dal valore inestimabile”
Le “Vie dello Zolfo” può veramente essere un sistema di reti di percorsi, itinerari, eventi e luoghi che nel loro insieme possa essere riconosciuta a livello internazionale come percorso identitario del paesaggio delle solfare siciliane. E nella “due giorni” di maggio questa idea visionaria può diventare concreta, realizzabile e vincente. E tutti, adesso, possono offrire il proprio contributo per una rinascita economica, culturale e sociale.