Caltanissetta, grazie alle donne delle case rifugio i jeans in disuso diventano bomboniere solidali: ecco il progetto della cooperativa Etnos che mira a finanziare borse lavoro

Dalla stoffa del passato nasce la speranza per il futuro.

E’ nata proprio su questa idea la sartoria sociale delle case rifugio per donne vittime di violenza della cooperativa Etnos di Caltanissetta dove oggi i jeans in disuso vengono trasformati in bomboniere solidali o borsette.

Creazioni realizzate dalle donne vittime di violenza supportate dalla psicologa Maria Giusy Cannio e dalle operatrici Stefania Meli, Carmela Statello e Stefania Torrente.

La loro vendita servirà a finanziare le borse lavoro per l’inserimento sociale e lavorativo delle donne delle case rifugio.

Per il momento si possono acquistare on line sul portale https://bombonieresolidali.net/collections/all ma è in programma l’apertura di una bottega solidale.

Intanto si continuano a lavorare i jeans che i cittadini portano nelle sedi della cooperativa Etnos, in via Aci o all’Aut Cafè di via Rosso di San Secondo.

“L’obiettivo – spiega la responsabile di una delle case rifugio della cooperativa Etnos, Anna Bonelli – è quello di far acquisire loro la capacità nel lavoro manuale, sviluppare l’autostima che nelle loro condizioni viene sempre compromessa e far riappropriare queste donne della loro capacità di pensiero. Tutto questo nell’ottica di rendersi autonome in futuro. Così come i jeans che dovevano essere buttati prendono nuova vita, così queste donne, che spesso vengono accusate di non valere nulla, vengono maltrattate, rinascono”.