Questa settimana potrebbero entrare in funzione i pozzi messi a disposizione dai privati al Comune per immettere acqua nella rete idrica urbana.
L’assessore alla Protezione Civile, Oscar Aiello, annuncia prudentemente a «La Sicilia» che «alcuni dei pozzi già esaminati non sono idonei per il fabbisogno generale a causa della loro limitata portata, mentre altri potrebbero essere utilizzabili, ma attendiamo i risultati delle analisi dell’acqua e dobbiamo formalizzare gli accordi con i proprietari».
Il Comune ha promesso una ricompensa a chi mette a disposizione le riserve idriche, ma ci potrebbero essere complicazioni. In caso di necessità, Aiello aggiunge che «saremo costretti alla requisizione dei pozzi per far fronte all’emergenza idrica della popolazione».
Attualmente, i turni di distribuzione dell’acqua restano quelli stabiliti nel calendario, spesso soggetto a modifiche che penalizzano gli utenti, diffuso da Caltaqua e visibile anche sul sito del Comune.
Tuttavia, si spera di evitare ulteriori slittamenti, soprattutto nella zona Balate, dove recenti disguidi hanno lasciato a secco i serbatoi, causando anche l’esaurimento delle scorte di bidoni nei negozi.
La situazione ricorda tempi passati, quando si faceva la fila davanti alle fontanelle e agli abbeveratoi.
La rabbia per i disagi cresce e alcuni cittadini stanno promuovendo azioni collettive per sollecitare interventi decisivi contro la penuria idrica. Tra queste iniziative, c’è quella dei consiglieri comunali Luigi Bellavia, Vincenzo Cancelleri, Felice Dierna, Calogero Palermo, Annalisa Petitto e il cittadino nisseno Sergio Cirlinci, che organizzano un presidio in via Bellini, tra la sede di Caltaqua e il Teatro Margherita. L’evento avrà luogo domani dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 20. «Abbiamo ricevuto moltissime segnalazioni e sollecitazioni dai cittadini – spiegano i promotori – che chiedono azioni concrete per porre fine ai disagi. Per questo abbiamo deciso di organizzare un presidio, non un semplice sit-in, per attirare l’attenzione sul problema e formare un Comitato di cittadini che raccoglierà firme da consegnare al prefetto e al sindaco per garantire una distribuzione idrica più equa e corretta. Chiediamo anche l’utilizzo di pompe mobili di sollevamento non solo per le zone indicate nell’emendamento approvato in consiglio comunale il 1° agosto, ma anche per gli edifici con serbatoi nei sottotetti. Se Caltaqua non dispone di queste pompe, chiederemo l’intervento della Protezione Civile o del Genio Militare». In caso di ulteriori ritardi, i promotori chiedono «un servizio di distribuzione tramite autobotti, con un calendario preciso, per porre fine alle speculazioni».
Anche il gruppo politico «Futura – Costruiamo insieme la città» si mobilita, avviando un sondaggio anonimo per raccogliere informazioni sui disagi e i disservizi nell’erogazione idrica in città. «Il razionamento dell’acqua ogni cinque giorni è ormai una realtà – affermano da “Futura” – ma molti utenti non ricevono l’acqua nemmeno nei giorni stabiliti da Caltaqua. Nonostante gli annunci del gestore, molti condomini non hanno ricevuto autobotti sostitutive, lasciando senza acqua soprattutto gli anziani rimasti in città».
Il sondaggio non pretende di essere scientificamente accurato, ma avrà un peso politico se risponderanno molti cittadini. «L’obiettivo è raccogliere dati da sottoporre alle autorità competenti. Agregheremo le risposte in un report che sarà reso pubblico in tempo reale».