È la via del silenzio che ha scelto. Bocca cucita sui gravi fatti che magistrati e carabinieri gli hanno contestato e che sono stati al centro dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere a suo carico.
Così, ieri, per il volontario trentaseienne della Croce rossa italiana (assistito dagli avvocati Raffaele Palermo e Piero Carà) che s’è ritrovato sul capo le pesanti imputazioni di violenza sessuale, divulgazione e detenzione di materiale pedopornografico.
Ipotesi di reato che sono legate alle attenzioni molto particolari che avrebbe riservato a una ragazzina tredicenne e, poi, al ritrovamento di materiale pedopornografico saltato fuori in casa sua durante la perquisizione.
Ieri mattina, con al suo fianco i legali che lo assistono, l’arrestato è comparso al cospetto del gip Alessandra Maria Maira per sottoporsi all’interrogatorio di garanzia. Ma l’accusato, almeno in questa fase, ha preferito tacere. Ha preferito non spiegare nulla al giudice in relazione alle ipotesi che la procura, attraverso il sostituito Chiara Benfante, gli ha mosso. E che sono state alla base della misura cautelare scattata la sera di giovedì scorso, quando i carabinieri gli hanno notificato, eseguendolo, il provvedimento del gip. Fonte: (gds.it)