Si terrà questa sera, sabato 07/09/24, a partire dalle ore 20.00, presso il cortile della Chiesa Santa Barbara di Caltanissetta, la 3^ sagra della bruschetta.
La sagra è ormai una tappa fissa dell’estate nissena, organizzata dal Gruppo Scout AGESCI Caltanissetta 9, in collaborazione con la Parrocchia Santa Barbara, il Comitato pro festeggiamenti di Santa Barbara e l’associazione Sabucina.
La sagra è nata e continua ad essere riedita, come emblema di impegno politico e sociale volto alla promozione del territorio del quartiere Santa Barbara e della cultura dell’inclusione e dell’impegno civico.
Molte le collaborazioni vecchie e nuove.
Partner veterano è il CIRS di Caltanissetta, Ente di formazione professionale, affezionato al territorio di Santa Barbara, dove ha preso i natali e che promuove la collaborazione della scuola con le famiglie, con le istituzioni e con tutte le realtà educative, ricreative, culturali, imprenditoriali e sociali, per promuovere la cultura dell’impegno civico, della partecipazione, della rete sociale, della legalità.
Gli allievi ed i docenti del CIRS Caltanissetta intratterranno il pubblico offrendo trucco e parrucco per bambini e adulti, ma anche un laboratorio di pasticceria con dolci cadeaux per gli ospiti.
I nuovi partners sono quelli che si occuperanno dell’animazione: Dj Carmelo Bellavia e ASD Scarpette Rosse.
La scuola di danza Scarpette Rosse della maestra Francesca Gallina è una realtà conosciuta ed affermata nella nostra città, con all’attivo 33 anni di tradizione di eccellenze e collaborazioni con artisti di fama internazionale come Andre Delaroche, Steve LaChance, Garrison, Raffaele Paganini e Mauro Mosconi.
Le allieve giovani e giovanissime si esibiranno in una serie di coreografie classiche e moderne.
DJ Carmelo Bellavia è invece un giovane talento: 22 anni anagrafici, 40 percepiti per la competenza e l’esperienza maturata, nonostante la giovane età.
Altra chicca di questa edizione è il patrocinio del Comune di Caltanissetta, che è stato coinvolto come padrino della manifestazione.
Gli organizzatori hanno voluto utilizzare proprio il termine padrino, che nella tradizione cinematografica ha sancito il mito della Sicilia mafiosa e che invece viene utilizzato per raccontare una contro-narrazione, quella di un ente pubblico che non finanzia soldi o servizi ma finanzia, invece, credibilità.