Caltabellotta (Ag): al via il Pacefest dal 22 al 25 agosto

Un silenzio lungo vent’anni, ma per Piera Maggio la sua Denise non si può dimenticare: “I bambini non spariscono nel nulla, è innaturale che questo avvenga. Perché non è arrivato un estraneo da monti lontani a prendersi la mia bambina alla periferia di Mazara del Vallo”.

La mamma di Denise sarà tra gli ospiti della prima giornata del PACEFest che si apre domani (22 agosto) alle 19.30 alla Villa Comunale di Caltabellotta, il borgo agrigentino conosciuto come “città della pace”. Dove ritorna per il terzo anno, questo giovane festival nato da un’intuizione del giornalista Gero Tedesco affiancato dal collega Michele Ruvolo: in questa edizione si parlerà di “verità sospese”, cold case e casi irrisolti. E mai come quest’anno si faranno i conti con le “assenze” che hanno segnato le vite di chi è rimasto: in apertura, il vice prefetto di Agrigento, Massimo Signorelli consegnerà il Premio PaceFest 2024 alla memoria di Marisa Leo, la manager di un’azienda vinicola, uccisa un anno fa dall’ex compagno. Poi Franco La Torre, pacifista e attivista, figlio del segretario regionale del PCI ucciso dalla mafia nel 1982, parlerà con il giornalista Giuseppe Pantano del suo libro “L’antimafia tradita. Riti e maschere di una rivoluzione mancata” [Zolfo editore] riflessione e atto d’accusa verso l’antimafia “addomesticata” che ha smarrito la sua strada. Quindi per il format #StopFemminicidio “Noi donne, che esagerate!” di Monica Brancato e Valentina Vetro. Il talk “Vent’anni senza la piccola Denise” ospiterà appunto Piera Maggio, mamma della bimba scomparsa l’1 settembre 2004 a Mazara del Vallo: Piera non si è mai arresa, convinta che Denise sia ancora viva, ne parlerà con il giornalista Max Firreri. “Non farò appelli, ne ho fatti troppi – dice la Piera Maggio –  la scia di dolore si è trasformata in rabbia, per quello che andava fatto e non si è fatto, di chi all’epoca lavorava sul campo e non si è mosso. Attendiamo forse un magistrato che scavi a fondo. Ecco, il mio appello è di cercare nei faldoni”. Chiuderà questa prima giornata del PACEFest, la Fisarmonica Night di Pietro Adragna, ericino, campione del mondo del suo strumento nel 2008.

Organizzato da Fuoririga con il patrocinio del Comune di Caltabellotta, il PACEFest si srotola su presentazioni di libri, documentari, testimonianze,  confronto con i giornalisti; la sera si chiude sempre con la musica o il teatro.  

Seconda giornata, venerdì 23 agosto: l’insegnante e scrittrice Mari Albanese parlerà del “Cinque vite”  [Navarra editore] racconti inediti dei familiari degli agenti di scorta di Paolo Borsellino; il giornalista Attilio Bolzoni presenterà “Controvento” [Zolfo editore], racconti e inchieste di una vita da inviato. Alle 21, Antonino Monteleone, inviato delle Iene, parlerà del suo “Erba. La strage dai mille segreti” partendo dai due protagonisti, Olindo e Rosa. Chiude la giornata, la giovane cantautrice Giulia MeiSabato si apre con la presentazione di “Domani c’è scuola“, esperienze della preside-coraggio Antonella Di Bartolo nel quartiere palermitano dello Sperone; a ruota, il giornalista e scrittore Gaetano Savatteri racconta le protagoniste del libro collettivo “Le Siciliane” [Sellerio]. Quindi il confronto tra il fratello maggiore di Emanuela Orlandi, scomparsa misteriosamente 40 anni fa a Città del Vaticano, Pietro Orlandi e il criminologo Franco Castaldo. A seguire, l’attore Paolo Macedonio interpreta le storie e i personaggi di “Un fulmine a ciel Sereno“.

Domenica 25 agosto, ultimi appuntamenti: per il format #StopFemminicidio, “Non mi dovevo fermare“, intenso monologo di Francesca Licari.  “Nella mente dell’assassino“: il procuratore Salvatore Vella – uno dei magistrati inquirenti più apprezzati in Italia – e lo psichiatra forense e divulgatore Fausto D’Alessandro, tenteranno di tratteggiare il ritratto psicologico di un killer, sollecitati dal direttore artistico del Pace Fest, Gero Tedesco. Chiudono il festival, i QBeta.