Oggi prende il via anche nella provincia di Caltanissetta la pre-apertura della caccia: nei soli giorni 1, 2, 4, 7, 8 e 11 settembre è stata autorizzata un’anticipazione eccezionale della stagione venatoria, che si aprirà ufficialmente il prossimo 15 settembre; negli altri giorni è vitato anche il mero porto di fucili da caccia.
In questi sei giorni sarà cacciabile solo il Colombaccio (solo da appostamento temporaneo); solo nei giorni 1 e 2 anche la Tortora ma esclusivamente da appostamento e solo per i cacciatori che si sono registrati sul portale “Registro Venatorio Regionale”.
Ma attenzione: la caccia negli altri giorni, ad altre specie e con modalità diverse costituisce bracconaggio! Dunque divieto di caccia in tutti gli altri giorni e per le altre specie, pena multe salate: la violazione di tali limiti costituisce contravvenzione penale ai sensi dell’art. 30 lett. a) della L. 157/1992, che prevede l’arresto fino ad un anno o l’ammenda fino ad € 2.582,00 per chi esercita la caccia in periodo ed a specie non consentite; la legge, inoltre, prevede che per i trasgressori il Questore disponga la sospensione del porto di fucile da caccia fino a tre anni.
Inoltre, nel periodo della preapertura è consentita solo la caccia “da appostamento”: in altre parole, il cacciatore non potrà andare in giro per la campagna alla ricerca della fauna ma dovrà star fermo e nascondersi dietro un capanno, in attesa del passaggio della selvaggina. Sono considerati appostamenti temporanei di caccia quelli costituiti da ripari di fortuna o da attrezzature smontabili di durata non superiore ad una giornata di caccia.
In provincia di Caltanissetta – dove risultano autorizzati 1.446 cacciatori – la caccia è vietata nelle zone boscate del Demanio forestale, nei terreni in attualità di coltivazione (vigneti, oliveti, mandorleti, ecc.), nelle aree percorse da incendi e nelle dighe ed invasi artificiali “Cimia”, “Disueri” e “Comunelli”; inoltre è vietata in diverse aree naturali protette: nelle Riserve naturali (monte Conca; lago Sfondato; riserva geologica di contrada Scaleri; monte Capodarso e Valle dell’Imera meridionale; lago Soprano; Sughereta di Niscemi e Biviere di Gela), nell’Oasi di protezione e rifugio della fauna selvatica “Scala” di Mussomeli e nei siti “Natura 2000” con vincolo di SIC e ZPS (rupe di Marianopoli e monte Mimiani, valle dell’Imera, torrente Vaccarizzo, monte Conca, pizzo Muculufa, rupe di Falconara); nella ZPS di Torre Manfria/Piana di Gela e nella omonima IBA (Important Bird and Biodiversity Area) la caccia è vietata fino al 1° ottobre, successivamente potranno esercitate l’attività venatoria soltanto un numero limitato di cacciatori autorizzati dalla Ripartizione faunistico venatoria dell’Assessorato regionale.
Ennio Bonfanti, Presidente di WWF Sicilia Centrale, critica con forza l’apertura anticipata della caccia, pur se limitata a poche specie e con numero massimo di abbattimenti, in quanto in aperto contrasto col parere scientifico dell’Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), che aveva suggerito alla Regione di aprire la caccia non prima del 1 ottobre: «Questa preapertura ha un gravissimo impatto su tutta la fauna selvatica in un periodo delicatissimo come la fine di un’estate siccitosa e con temperature torride. In una Sicilia di campagne e zone naturali devastate da incendi, caldo e siccità, l’apertura anticipata della stagione venatoria costituisce una decisione sconsiderata ed inaccettabile, che comporterà un danno ambientale gravissimo per la conservazione della fauna e rischia di avere, nel breve e nel medio periodo, effetti negativi sulla dinamica di popolazione di molte specie».
«A causa di tale eccezionale situazione meteoclimatica, ambientale ed ecologica che ha interessato tutta la Sicilia, le popolazioni di animali selvatici sono già stremate, deboli e numericamente ridotte – prosegue Bonfanti – e quindi riteniamo vergognoso consentire una vera e propria strage di animali selvatici sopravvissuti! La fauna selvatica superstite non aveva proprio bisogno dell’anticipazione della caccia: con la fauna debilitata dal fuoco, dalla distruzione degli habitat naturali e dalla siccità, adesso si rischia un vero massacro! Anche se la caccia sarà in questi giorni consentita su alcune specie (tortore e colombacci), il danno sarà gravissimo per queste specie e per tutte le altre presenti sul territorio, soggette comunque a disturbo ed a possibili danni diretti in un periodo particolarmente delicato della loro biologia come la tarda estate. Inoltre la cronica assenza di vigilanza non scoraggerà certo l’azione di cacciatori di frodo che potrebbero abbattere anche specie per le quali la caccia si aprirà più tardi (lepri, quaglie, conigli, ecc.)”.
Anche per questa stagione venatoria WWF Sicilia Centrale invoca l’intervento delle Autorità competenti per attivare interventi di prevenzione e repressione della caccia di frodo su tutto il territorio provinciale: “E’ noto che l’attività venatoria spesso è occasione e motivo di illeciti atti di apprensione della fauna e di bracconaggio, anche per il diffuso e radicato disprezzo per le norme. A fronte di tale situazione – conclude Bonfanti – nella nostra provincia la vigilanza venatoria istituzionale non è sufficiente, anzitutto in termini di personale coinvolto; purtroppo, inoltre, il territorio presenta vaste zone agricole scarsamente abitate e frequentate che non sono consuetudinariamente oggetto di presenza assidua delle FF.OO., comunque sempre più impegnate negli ordinari servizi urbani e con organici sempre ridotti rispetto alle svariate esigenze del territorio”.
Intanto sul proprio profilo
Facebook, il WWF Sicilia ha pubblicato un agile
vademecum antibracconaggio – rivolto sia agli organi di vigilanza e alle forze di polizia, sia agli addetti ai lavori che ai comuni cittadini – che riporta le
principali regole, i divieti e le limitazioni previste dal Calendario venatorio, onde scongiurare il massacro illegale degli animali selvatici.
Il WWF, quindi, invita tutti i cittadini responsabili a farsi parte diligente condividendo sui social e scaricando sul telefonino tale vademecum: qualora si assista ad un’infrazione o ad un episodio di bracconaggio, l’invito è quello di denunciate subito alle autorità competenti tramite il NUE 112.
Il WWF, comunque, assicura che farà tutto il possibile per assicurare il rispetto delle norme grazie all’attività sul campo delle proprie Guardie giurate volontarie e chiede a tutte le Forze di Polizia il massimo sforzo per il controllo del territorio in questi giorni.
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