È caccia al giovane che nella notte tra venerdì e sabato avrebbe colpito con un calcio alla nuca il 25 enne Aldo Naro di San Cataldo, da poco laureato in medicina con il massimo dei voti, mentre si trovava in una discoteca a Palermo nel quartiere zen con la fidanzata ed altri amici per una serata carnevalesca. Un colpo fatale per il giovane sancataldese arrivato senza vita all’ospedale Villa Sofia. Proseguono infatti a ritmo serrato le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo e della Stazione di San Filippo Neri per individuare i giovani che hanno partecipato alla rissa. Nelle scorse ore gli investigatori aiutati dai titolari della discoteca hanno visionato i filmati delle 26 telecamere all’interno del locale e sentito decine di testimoni. Sembrerebbe che i militari abbiano già individuato l’aggressore di Aldo Naro che potrebbe essere arrestato nelle prossime ore.
Secondo il racconto dei testimoni e la ricostruzione dei fatti un gruppo di giovani dall’accento palermitano arrivati al party a fine serata hanno preso di mira Aldo travestito da Joker e i suoi amici, tra questi alcuni non indossavano il braccialetto per entrare nella zona privè dove si trovava la comitiva degli amici nisseni.
Uno di questi ragazzi a quanto pare avrebbe sfilato il cappello da cowboy dalla testa di un amico di Aldo, da qui sarebbe nata la rissa seguita da diversi tentativi di pacificazione. Rissa degenerata alle’sterno del locale fino alla morte del ragazzo che stava festeggiando l’abilitazione alla professione medica e che aveva cercato di difendere l’amico chiedendone la restituzione del cappello e invece è stato massacrato a calci, preso a bottigliate e lasciato esanime per terra a seguito di un calcio alla nuca
La salma del giovane è stata trasferita all’istituto di Medicina legale del Policlinico, dove è stata effettuata l’autopsia disposta dal Pm di turno che ha confermato che la morte è avvenuta a seguito di una emorragia celebrale. Numerosi i messaggi di cordoglio in queste ore alla famiglia di Aldo Naro e postati sul profilo facebook del giovane.
In questi giorni invece i poliziotti del Commissariato di Gela hanno tratto in arresto una 59 enne in attuazione a un ordine di esecuzione per l’espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare emesso dalla procura generale della Repubblica presso la corte d’appello di Caltanissetta per i reati di costruzione abusiva e violazione dei sigilli. La donna dovrà scontate 2 anni e 6 mesi di reclusione. Sette le persone denunciate sempre a Gela: un padre e un figlio rispettivamente di 74 e 34 anni per violenza, minaccia, resistenza e oltraggio a Pubblico ufficiale; un 77 enne per minacce gravi alla moglie; un 58 per truffa e due fratelli di 25 e 19 anni per lesioni aggravate che si sono causati reciprocamente durante una lite a colpi di bastone e coltello.