CALTANISSETTA – È stato davvero un consiglio comunale imbarazzante quello avente come ordine del giorno la relazione sull’operato del Sindaco in questi anni, consiglio in cui, i consiglieri “seguaci” hanno, in lungo e largo, osannato la grande attività svolta in questi anni dal loro capitano.
E quindi, per loro, tutto bene…con le strade colabrodo, alla grande…con le abbandonate ville comunali, con la piscina pronta per le olimpiadi invernali, con i grandi eventi come se fossimo a Milano e col centro storico da far invidia a Taormina.
Peccato che, finita l’arringa difensiva e riaperti gli occhi, ci si accorge facilmente che, la città di Caltanissetta, governata oggi dai 5 stelle, non è mai stata in queste terribili condizioni…nemmeno ai tempi di Ruvolo.
A poco o nulla è servito il mio grido di aiuto verso una città che nei prossimi due anni rischia di tracollare, di svuotarsi, di sparire definitivamente, e questo, solo perché non si vuol ammettere di aver probabilmente sbagliato strada e tentare di invertire rotta.
Il capogruppo 5 stelle, fra i tanti elogi, ha addirittura paragonato il Sindaco a Pietro Mennea, grande corridore italiano, medaglia d’oro alle olimpiadi di Mosca nel 1980, corsa nella quale, fino a metà percorso, l’atleta italiano risultava fra le ultime posizioni, ma, grazie alla sua caparbietà e forza, riuscì a superare tutti, arrivando primo. È facile, quindi, dedurre che, a detta dei suoi stessi “adepti”, essendo oggi a metà consiliatura, il buon Gambino si trova fra gli ultimi, per risultati politici ottenuti, ed adesso si attende che acceleri il passo per recuperare, superare e vincere.
Peccato che, a differenza del nostro campione olimpico, il Sindaco Gambino, non sembra avere il fisico del grande corridore, ne tantomento, la lungimiranza del grande politico, pertanto e purtroppo, a mio modesto parere, le prospettive a fine mandato non sono delle migliori.
Se poi immaginiamo alla politica come sport di squadra, le cose peggiorano di gran lunga pensando agli assessori che compongono la formazione Gambino, e lì si che c’è da preoccuparsi ancor di più, e probabilmente abbandonare ogni barlume speranza.
Ho voluto ricordare al Sindaco che la città è stanca di continui slogan e pochi fatti, di improvvisazione e scarsa capacità gestionale, ed ho nuovamente chiesto allo stesso, di mandare l’intera squadra assessoriale a casa, prima di finire come l’allenatore della mitica “Longombarda” del film “l’allenatore nel pallone”, quando, a fine campionato, fu portato in trionfo dai propri tifosi e “preso per un eroe”, quando così, invece, non era.
Gianluca Bruzzaniti (FdI)