Bretella A19 nuovamente chiusa: Perchè manutenzione viadotto non si eseguì nella chiusura tra settembre 2014 e aprile 2016

CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Con uno stringato comunicato presente nel sito ANAS del 09.11.2016, i cittadini nisseni e di buona parte della Sicilia, hanno appreso che è stata decisa la chiusura tra il tratto tra il Km 62,700 ed il Km 63,400, della strada statale 640 di Porto Empedocle, al fine di effettuare alcune verifiche finalizzate all’esecuzione di interventi di manutenzione sul viadotto “San Giuliano”.

In sostanza, chi dal capoluogo deve raggiungere l’autostrada A19, e non ritiene, in autotutela,  di “affrontare” la S.S. 122 bis per Santa Caterina Villarmosa, ormai in condizioni sensibilmente inferiori ai limiti di sicurezza, potrà, unendosi a tutti gli utenti della S.S. 640, utilizzare il noto tracciato sulla S.S. 626, che abbiamo imparato a conoscere nell’ancora ingiustificato periodo di chiusura della bretella, (settembre 2014- aprile 2016) nell’auspicio che il viadotto Pantano, nel frattempo interessato a limitazioni nell’utilizzo della carreggiata per motivi non precisati (sic!), regga tale esponenziale aumento del carico veicolare.

Sia chiaro. Non sono certo le sacrosante verifiche sulla sicurezza statica del Viadotto San Giuliano che preoccupano, benché ANAS non ne abbia precisato le modalità e la durata. Anzi, ben vengano. Allerta piuttosto il tempo necessario alla certamente conseguente esecuzione degli interventi di manutenzione, durata dei quali non è in atto prognosticabile, in attesa, per l’appunto, delle verifiche programmate.

Mentre tutto ciò avviene, il tavolo tecnico dell’amministrazione comunale, acquisisce, studia ed analizza la documentazione sulle opere compensative della S.S. 640, a detta della medesima, in regolare interlocuzione con A.N.A.S. ed il Contraente Generale (sic !). Peccato che anche questa volta, i più fortunati hanno appreso di detta grave interruzione viaria solo dalla stampa, ed i più sfortunati nel proprio automezzo, in una caotica colonna, ultima di una lunga e tragicomica serie.

Sarebbe superfluo rilevare che tali prospettive, in un contesto di diffusa criticità viaria, dovrebbero dare impulso al tavolo tecnico, (o tecnico politico), organizzato dal Comune, il quale, fino ad oggi, nonostante le buone intenzioni, non sembra aver ancora raggiunto quell’adeguato livello di pragmatismo, che i fatti, ormai lampanti, esigono dai nostri rappresentanti istituzionali.

I nostri interlocutori (ANAS ed Empedocle 2), invero, non solo non concretizzano gli impegni assunti con le passate amministrazioni, e che dalla presente ci si aspetta che vengano difesi, se non addirittura ampliati, in ragione dei danni esponenzialmente aumentati dall’insediamento del Sindaco Ruvolo, ma addirittura rilanciano, facendo della nostra viabilità e del nostro territorio quello che vogliono, quando lo vogliono e come lo vogliono.

Un piccolo esempio?

La bretella è stata chiusa dal settembre 2014 all’aprile 2016. Orbene, come mai ANAS, che agevolmente avrebbe potuto in un periodo di quasi due anni effettuare verifiche, programmare ed eseguire i necessari lavori sul viadotto San Giuliano, decide di effettuare tali attività  solo oggi, rinnovando una prospettiva di disagio per la circolazione e per le normali attività della collettività ad essa correlate?

Con quali criteri tutto questo viene programmato e con chi, stante che l’amministrazione comunale di Caltanissetta sembra avulsa da tutto ciò?

Era il 13 settembre scorso quando nell’atrio della Scarabelli gli odierni attori responsabili dell’esecuzione dell’opera si sono scambiati le promesse di maggiore attenzione e sensibilità. Molto inchiostro si è in passato consumato sulla mancanza di attenzione al nostro territorio da parte dei colossi che stanno realizzando l’importantissima infrastruttura del raddoppio della S.S. 640.

Oggi più che mai, occorre che i nostri rappresentati, sindaco, giunta, consiglieri comunali e deputazioni, e mi riferisco in particolare a tutti i presenti all’incontro con ANAS nel marzo del 2014, molti dei quali detengono ancora oggi incarichi istituzionali, ed allora sottoscrissero gli impegni a favore del nostro territorio, si facciano carico di controllare, ed agire con la massima rapidità e decisione affinché gli accordi vengano rispettati, facendo si che questa meravigliosa opportunità celebri una vittoria per il nostro territorio, e non ne integri un ulteriore motivo di afflizione.

Andrea Milazzo

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