Blitz della Guardia di Finanza nella movida di Avola: scoperti lavoratori in nero e una persona che ha violato gli arresti domiciliari durante un concerto. Sanzioni per oltre 190.000 euro.

Nella notte di venerdì 4 ottobre, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Siracusa, in collaborazione con la Questura Aretusea, hanno effettuato un intervento presso un noto locale della movida di Avola, dove si stava svolgendo un concerto di musica neomelodica.

L’operazione, finalizzata a verificare la regolarità delle autorizzazioni necessarie per l’evento e a controllare il rispetto della normativa sul lavoro, ha fatto emergere un quadro preoccupante: 8 lavoratori sono stati impiegati completamente “in nero” senza rispettare le regole in materia di retribuzione e contributi previdenziali, i cui compensi, peraltro, sono stati corrisposti in contanti ovvero tramite altre modalità, senza l’utilizzo di mezzi di pagamento tracciabili.

Nel corso degli accertamenti sui titoli di ingresso è stato inoltre riscontrato che i 900 biglietti venduti per la serata erano sprovvisti del marchio SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) necessario per attestare che i diritti d’autore fossero stati regolarmente pagati.

Ma le sorprese non sono finite qui.

Tra i dipendenti del locale, i finanzieri della Compagnia di Noto hanno identificato un soggetto sottoposto alla misura degli arresti domiciliari autorizzato dal Tribunale di Siracusa a lavorare come aiuto cuoco.
Tuttavia, con grande stupore dei militari, l’uomo è stato colto in flagrante mentre pianificava dietro le quinte le esibizioni dei cantanti e immediatamente dopo conversava liberamente con i clienti all’esterno della discoteca, in netto contrasto con le rigorose disposizioni dell’Autorità Giudiziaria che gli imponevano di stare “ai fornelli” della struttura.

L’accaduto è stato riferito alla Procura della Repubblica, che valuterà la possibilità di un aggravamento della misura cautelare.

Mentre i finanzieri rivolgevano la loro attenzione sui controlli di competenza, relativi agli aspetti economici e amministrativi, la Polizia di Stato procedeva contestualmente alle verifiche riguardanti il rispetto delle normative inerenti all’ordine pubblico.

In tale circostanza gli agenti del Commissariato di Avola hanno rilevato l’assenza della licenza di pubblica
sicurezza necessaria per lo svolgimento del concerto.

È stata anche constatata la presenza nel locale di una persona soggetta all’obbligo di dimora nel Comune di Noto – in violazione alle misure cautelari imposte – e anche in questo caso l’Autorità Giudiziaria valuterà un possibile inasprimento della misura.

Le violazioni riscontrate hanno portato all’elevazione di sanzioni pecuniarie per oltre 190.000 euro ed è stata proposta all’Ispettorato Territoriale del Lavoro la sospensione dell’attività imprenditoriale, poiché il personale irregolare ha superato il 10% del totale dei lavoratori presenti.

Tale normativa di settore viene applicata per contrastare il lavoro nero e garantire che le aziende rispettino le leggi sulla regolarizzazione dei lavoratori, proteggendone i diritti.

Se infatti durante un’ispezione viene accertato che più del 10% della forza impiegata non risulta regolarmente assunta o registrata (quindi “in nero”), l’Ispettorato Territoriale può procedere alla sospensione temporanea dell’attività imprenditoriale fino alla regolarizzazione della situazione.

L’operazione congiunta tra la Compagnia di Noto e il Commissariato di Avola rientra in un più ampio piano di controllo economico e amministrativo del territorio, coordinato dal Comando Provinciale della Guardia di
Finanza e dalla Questura di Siracusa, che valorizza sempre di più la sinergia tra il Corpo e la Polizia di Stato nella tutela della legalità nei rispettivi ambiti, contribuendo alla creazione di un ambiente economico e sociale sano, equo e sicuro per tutti i cittadini.
Per il principio di presunzione di innocenza, le responsabilità dei soggetti indagati saranno definitivamente accertate solo nel caso in cui intervenga una sentenza irrevocabile di condanna.