Beppe Firrone in risposta all’assessore Campione: “ciechi sordi e con la pistola scarica”

CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Recriminare è cosa inutile. Cosa morta, capo ha. Ma, in questo caso è bene che l’opinione pubblica capisca che cosa è successo e perché. Dobbiamo collaborare? Certo Assessore Campione, ci mancherebbe altro!. Meglio collaborare che sparare a salve. Ma per collaborare bisogna dialogare e il dialogo presuppone, il logos, cioè la capacità e la volontà di entrare in un discorso razionale. Ovvero la predisposizione all’ascolto, la sincerità di scambio di idee. La domanda è: come si fa a dialogare con un sordo? E cioè con un finto dialogante che rifiuta di ascoltare e che evita di rispondere lealmente? Me lo chiedo perché, oramai da due anni e mezzo, il dibattito sull’amministrazione Ruvolo si svolge proprio così. La parte che appartiene alla vera società del dialogo e della partecipazione, critica la situazione amministrativa in tutti i campi, adducendo argomenti, e considerazione, spiegando il perché. Ma la controparte non contro-dialoga ripete sempre la stessa velina e tira imperturbabilmente avanti in una  marcia che nasconde le proprie incompetenze, solo utile ad atteggiarsi da fenomeni in una voglia morbosa di intestarsi tutto ciò che è stato realizzato in passato. Dialogo? Questo sarebbe il dialogo?. Non voglio più entrare nei tecnicismi, stancherei chi legge, ma un primo fatto inoppugnabile è che ad oggi tutto la programmazione non è farina del vostro sacco e la continua mancanza di programmazione futura e sorella della mancata attuazione di progettualità definite. E il fatto certo, certissimo, così come affermi nella tua risposta, è che dopo due anni e mezzo ancora i progetti finanziati e conclusi  con il fers (Pua e Rampa) non sono attuati, omettendo peraltro di averne perso altri, come la  revoca dello sportello polifunzionale. Dire cose vere  è una virtù, e deve essere innanzitutto, un presupposto per chi rappresenta e governa una comunità. Negare la verità è un atto di codardia che dimostra superbia e inaffidabilità. Assessore, ciò che ho voluto rappresentare, non è una strumentalizzazione che vuole confondere i cittadini, ma al contrario è una nota predisposta e necessitata dalle assurdità che la hanno preceduta. La tua conferenza stampa. Un autoreferenziale show, che però svela la celebrazione di inadempienze, che purtroppo rientrano e distruggono il lavoro svolto delle passata amministrazioni. Sono fatti concreti verificabili e non possono, in particolare da te, essere giustificati ancora, dopo anni passati, coniugando i verbi al futuro:  cercheremo, attueremo, sperimenteremo faremo, ecc. Avete avuto la fortuna di trovare un assessorato in equilibrio, senza alcun debito, già destrutturato e ristrutturato nella gestione amministrativa e regolamentare, con l’accesso ai finanziamenti relativi ai Piani di Azione e Coesione, ai fondi Fers, con il piano di zona 2013/15 già deliberato, ed ancora provate a giustificarvi accusando responsabilità ad altri?. Non ci possono essere più scuse. E’ chiaro come il sole, lo vede anche un cieco che non potete più continuare a giustificare tutto, solo con la stentata attuazione dell’ordinaria amministrazione. La situazione è grave, anzi gravissima. Smettetela dunque, di stare immobili su un falso piedistallo partecipativo. Smettetela di continuare ad essere ciechi e sordi la vostra pistola  partecipativa è scarica. E’ ormai  il momento della vera responsabilità affinchè si sviluppi il sistema del Walfare locale. Avete il dovere di ottimizzare e recepire risorse ormai drasticamente ridotte e spenderle (perchè non basta impegnarle) in azioni nel comparto sociale per soddisfare prioritariamente i bisogni essenziali. Ciò richiede una visione politica, una prospettiva concreta, non si può pensare al risparmio attuando servizi con accreditamento e sviluppando “vaucherismo”, che diminuisce la qualità del servizio il controllo e precarizza i lavoratori, (anche e spero di no, per gli asili), non si devono interrompere i processi programmatori attuati su protocolli d’intesa, come il nodo di rete per le donne vittime di violenza, aspettando per anni la soluzione solo con l’individuazione di un ente gestore, non è pensabile l’utilizzo di risorse per supplire alle carenze di competenza sanitaria, come per l’Alzheimer, (competenza peraltro dettata e stabilita dal Piano Nazionale della Disabilità). Non possono giacere per anni in commissioni, regolamenti attuativi propedeutici allo svolgimento del sistema dei servizi sociali. No, Assessore tutto questo non lo puoi giustificare. Necessita urgentemente una reale programmazione, l’elaborazione di strategie d’intervento sociale, capaci di svolgere un ruolo in autonomia, senza aspettare finanziamenti automatici e sovrastrutturali. Azioni capaci non solo a sostenere situazioni di immediato bisogno, ma anche di accompagnamento, orientamento, reinserimento lavorativo e abitativo, quindi uno sviluppo di interventi di inclusione, di coesione e protezione sociale. E’ questa la programmazione  che noi abbiamo voluto portare avanti, con passione e sacrificio, con fatti e non con parole e slogan. La vostra crisi non è un caso riflettete mentre noi ancora aspettiamo. Carta canta.

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