CALTANISSETTA – Sono state le parole delle vittime di mafia e di Papa Giovanni Paolo II a dare il benvenuto al presidente della repubblica Sergio Mattarella arrivato a palazzo di giustizia a Caltanissetta in occasione della commemorazione dei giudici Rosario Livatino e Antonino Saetta. Parole che sono state impresse su di una lapide che è stata apposta sul muro di entrata che porta all’aula magna . Il presidente Mattarella seduto accanto alla vedova del giudice Saetta Luigia Pantano ha ascolto gli interventi dei magistrati che lo hanno invitato. A dare il saluto iniziale il presidente della sezione nissena dell’ Anm Fernando Asaro che detto: “Abbiamo voluto intitolare questo spazio ai colleghi scomparsi affinchè diventino un solido riferimento morale per ciascuno di noi.” Si sono poi susseguiti gli interventi del procuratore generale Sergio Lari e del il presidente della corte d’appello Salvatore Cardinale. Non una parola non una dichiarazione solo un sorriso ed un saluto all’ingresso ed uno alla fine. Durante l’incontro in rappresentanza degli studenti delle scuole superiori ha preso la parola una studentessa del liceo classico “Ruggero Settimo” Paola Dell’Utri. “ Essere credibili vuol dire essere coerenti nel perseguimento di un obbiettivi- ha detto la giovane studentessa-.” Eroi silenziosi così sono stati definiti i due magistrati uccisi per mano mafiosa. Presenti le più alte cariche civili e militari ad accogliere il Capo dello Stato il governatore Rosario Crocetta, il presidente dell’assemblea regionale Giovanni Ardizzone, i vertici della magistratura ed il sindaco di Caltanissetta Giovanni Ruvolo.