Nei giorni scorsi personale del WWF Sicilia Centrale OdV di Caltanissetta ha effettuato il recupero di un esemplare di Poiana (Buteo buteo), rinvenuto nelle campagne tra Barrafranca (EN) e Caltanissetta da tre solerti automobilisti – il sig. Massimo Calabrese accompagnato dall’amico sig. Santo Nicoletti e Luigi Salvaggio – che lungo la strada avevano notato la presenza di un rapace in evidente difficoltà ed impossibilitato al volo.
La Poiana, infatti, riportava una ferita all’ala destra, forse causata dall’impatto con qualche veicolo; prontamente soccorso dai signori Calabrese, Nicoletti e Salvaggio – che si sono subito messi in contatto con i volontari del WWF – il rapace è stato preso in carico dagli esperti volontari del WWF di Caltanissetta, i quali hanno prestato le prime cure al selvatico.
Adesso la Poiana è in attesa di essere ricoverata presso un centro recupero fauna, ove verrà sottoposta agli interventi e cure veterinarie del caso.
Come tutti i rapaci, la Poiana è una specie super-protetta dalla Legge 157 del 1992: essendo un animale selvatico appartenente al “patrimonio indisponibile dello Stato”, ne è vietata la cattura e detenzione, punite con sanzioni penali che prevedono anche l’arresto fino ad 8 mesi.
Si tratta di un rapace molto utile perché la sua alimentazione è basata su piccoli roditori, rettili e insetti e, quindi, svolgere un importante ruolo ecologico e di equilibrio naturale.
E’ una specie molto diffusa nelle campagne siciliane, ove nidifica tra gli alberi e su rocce isolate adatte ad ospitare un nido in cui la femmina depone da 1 a 4 uova nel periodo tra marzo e giugno. Dalla forma compatta, la specie misura 57 cm di lunghezza e presenta ali ampie e arrotondate, la cui apertura può raggiungere i 130 cm.
«Non è il primo caso di animali selvatici in difficoltà che la nostra Associazione deve affrontare – dichiara Ennio Bonfanti, presidente di WWF Sicilia Centrale -: nelle scorse settimane, infatti, siamo riusciti a salvare decine fra rondoni, rapaci, occhioni ed altri volatili. Siamo lasciati soli ad affrontare questa continua emergenza: settimanalmente riceviamo richieste di aiuto per animali feriti da tutta la Sicilia centrale, sia da cittadini sia da enti pubblici ma non possiamo farci carico di tutte le segnalazioni. Da quando è stato chiuso il Centro recupero fauna “Ronza” di Piazza Armerina (EN) – prosegue Bonfanti – i nostri volontari devono fare sforzi enormi per rispondere alle numerose richieste di intervento. Non disponiamo né di strutture adeguate né delle risorse economiche necessarie per gestire i continui trasferimenti verso i centri recupero: l’unico Centro regionale si trova a Ficuzza (PA) a ben 120 km da Caltanissetta e due ore di viaggio! I nostri operatori non ce la fanno più e la situazione, a causa di caldo e siccità, diventa ogni giorno sempre più pesante».
Da oltre un anno il WWF nisseno ha avviato le interlocuzioni con il Dipartimento Sviluppo Rurale della Regione, competente in materia di tutela della fauna, chiedendo di attuare ed applicare quanto previsto all’articolo 6 della legge regionale n. 33 del 1997 sull’istituzione dei Centri provinciali per “il soccorso, la detenzione temporanea, il recupero in ambienti idonei e la successiva liberazione della fauna selvatica in difficoltà”: «poiché nelle province dove operiamo, ossia Caltanissetta ed Enna, non esistono Centri di recupero autorizzati – rileva il Presidente WWF Bonfanti – abbiamo già presentato ed illustrato proposte operative per realizzare in tempi brevi una struttura ubicata a Caltanissetta. Dagli uffici regionali, però, non c’è ancora nessuna concreta risposta».