Sabato 10 agosto alle 18, presso il Chiostro dell’ex Convento dei Padri Carmelitani di Mazzarino (CL), presentazione del libro del giornalista Felice Cavallaro Francesca. Storia di un amore in tempo di guerra per il cartellone del Barbablù Fest, il festival prodotto e realizzato da “Terzo Millennio Progetti Artistici”, nato da un’idea di Pietrangelo Buttafuoco, con la direzione artistica di Aberto Samonà.
Dopo i saluti del sindaco di Mazzarino, Domenico Faraci e dell’assessore al Turismo, Filippo Alessi, Cavallaro converserà con il direttore artistico del Festival Alberto Samonà.
Nelle pagine del libro ci sono l’amore e l’intesa. L’impegno e il sacrificio in un Paese in tempo di guerra. Ci sono gli amici e i nemici, le battaglie e i processi, la vita quotidiana e una parte importante della nostra storia, interrotta improvvisamente quel tragico giorno di maggio del 1992, oscurato dalla strage di Capaci. Al centro della scena è una donna, Francesca Morvillo, insieme all’uomo cui ha scelto di stare accanto fino all’ultimo, consapevole del pericolo: Giovanni Falcone. Le loro vite si intrecciano nella stagione più difficile del conflitto tra lo Stato e Cosa Nostra. Francesca è figlia, sorella, moglie di giudici e magistrato a sua volta. Giovanni lancia la sfida più ambiziosa alla mafia insieme ai giudici del Pool. Felice Cavallaro ne rievoca in queste pagine i caratteri e la complicità, la forza e le debolezze. E ripercorre come in un romanzo le tappe della loro vita, dall’adolescenza al primo matrimonio di lei, dal loro incontro agli anni più felici, dal comune impegno civile alla diffidenza dei colleghi, dall’esilio forzato all’Asinara con il giudice Paolo Borsellino e sua moglie Agnese all’attentato scongiurato nella villa dell’Addaura. Fino agli intrighi più odiosi. Sullo sfondo uno Stato assente, distratto, forse anche colluso. Poi le polemiche per il trasferimento di Falcone a Roma e quel rientro a Palermo per una vacanza che non faranno mai. Dopo l’esplosione a Capaci Francesca sembra ancora in vita. I suoi occhi si aprono per l’ultimo istante. Il tempo di sussurrare poche parole: «Dov’è Giovanni?».
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.