CALTANISSETTA – Io e la mia amministrazione siamo certi che puntare sul nostro territorio, sui prodotti che sono per tutti fonte di orgoglio e risultato dell’impegno. Per questo io e la Vicesindaca Grazia Giammusso abbiamo voluto fortemente, con tutta l’amministrazione, l’istituzione del “Torrone di Caltanissetta”, nella sua realizzazione tradizionale.
Inizieremo con un percorso che porterà il nostro dolce, dalle caratteristiche uniche, a ottenere il riconoscimento di “Presidio Slow Show”.
Ci sono quattro attività principali che chiariscono cosa fa un Presidio:
- Organizza attività di formazione: per migliorare la qualità dei prodotti e la sostenibilità delle filiere, affinare le capacità sensoriali dei produttori, creare associazioni tra produttori, realizzare imballaggi eco-compatibili.
- Promuove e valorizza i prodotti e i loro territori, presentandoli in occasione di manifestazioni ed eventi (come Terra Madre, Cheese e Slow Fish, in Italia, ma anche AsioGusto in Corea del Sud), facendoli conoscere ai cuochi (attraverso il progetto dell’Alleanza), favorendo la commercializzazione diretta (attraverso gruppi di acquisto o Mercati della Terra).
- Comunica: racconta i prodotti, le storie dei produttori e i territori, attraverso tutti i mezzi di comunicazione della Fondazione e di Slow Food: siti internet, newsletter elettroniche, pubblicazioni, video, mostre fotografiche, uffici stampa…
- Mette in rete i Presìdi con produttori di altre regioni o di altre parti del mondo, con cuochi e rivenditori, con tecnici (agronomi, veterinari…) con università, con giornalisti, con semplici consumatori.
I Presìdi hanno ricadute positive sul territorio e sulla comunità. I produttori riescono a vendere i prodotti a prezzi più coerenti con il loro valore, stabiliscono legami importanti (con i cuochi, le istituzioni, la stampa, la ricerca, etc.), modificano alcuni aspetti della filiera (ad esempio riducono o eliminano l’uso della chimica di sintesi), migliorano la trasparenza della comunicazione (adottando l’etichetta narrante, raccontando i prodotti attraverso video, interviste, etc).
Il percorso dei Presìdi può avere diverse velocità, in base al contesto geografico e sociale, al tipo di prodotto, alla solidità della rete Slow Food sul territorio.
Per misurare questi risultati, la Fondazione Slow Food per la Biodiversità, l’Università degli Studi di Torino e l’Università degli Studi di Palermo hanno messo a punto un metodo di analisi della sostenibilità dei Presìdi, che mette insieme parametri quantitativi e qualitativi e prende in considerazione tre livelli: socio-culturale, ambientale, economico.
Il presidio per il Torrone di Caltanissetta avrà il compito di preservare l’autentica realizzazione del torrone andando oltre la visione del solo prodotto e darà vita a una delle comunità di Slow Food che lavorano ogni giorno per salvare anche i dolci della tradizione.
Impegniamoci a tramandare la produzione e i mestieri, perché questo significa valorizzare l’ambiente, i paesaggi, la nostra terra e chi si dedica alla produzione del Torrone di Caltanissetta.
Lo scopo è anche quello di creare una filiera locale che dia la possibilità, anche ai nostri ragazzi di intraprendere l’attività di artigiano di questo dolce, rimanendo sul territorio e contribuendo a limitare la “fuga” delle nuove generazioni dalla città!