Un incontro di preghiera per la pace in Ucraina e contro lo spettro della terza guerra mondiale. Il 9 marzo la Diocesi di Piazza Armerina chiama a raccolta cittadini, istituzioni, organizzazioni, associazione. I sindacati Cgil, Cisl, Uil di Enna partecipano all’iniziativa di solidarietà fissata per le 18,30 nella Basilica di Piazza Armerina.
“Stiamo vivendo una fase tetra della storia moderna – dice Emanuele Gallo, segretario generale Cisl Ag, Cl, En –. Le immagini che arrivano dai luoghi di guerra sono struggenti, drammatiche, dense di sofferenza. Voglio utilizzare le parole del nostro segretario generale Luigi Sbarra per ribadire che la Cisl è con i lavoratori e gli studenti, le pensionate e i pensionati, le donne e gli uomini che in Ucraina lottano contro chi vorrebbe negare l’identità di un popolo, spezzarne l’unità, privarlo della libertà. Aderiamo convinti al momento di raccoglimento al quale ci chiama la Diocesi di Piazza Armerina – prosegue Emanuele Gallo –. Dobbiamo unire tutte le nostre forze e dar voce all’insopprimibile necessità di bloccare il conflitto e favorire il processo di pace e di libertà che sono valori supremi come ci hanno tramandato i nostri avi che, dalle macerie nazifasciste, hanno fatto risorgere le comunità”.
Per il segretario generale della Cgil di Enna, Antonio Maleguarnera “La guerra in Ucraina va fermata condannando l’indiscriminata azione che il popolo ucraino sta subendo. A Piazza Armerina saremo uniti per chiedere il “cessate il fuoco” e l’intervento dell’Onu, organismo che può favorire il negoziato fra le parti. Bisogna fare presto perché ogni minuto che passa espone a rischio di vita milioni di persone indifese”.
“Accettiamo di buon grado l’invito della Diocesi di Piazza Armerina – interviene il segretario generale della Uil Caltanissetta, Enna, Vincenzo Mudaro – per invocare la de-escalation della crisi scoppiata tra Russia e Ucraina. La guerra è un atto oltraggioso che porta solo male e devastazione. Al punto in cui siamo arrivati c’è bisogno di mobilitare le coscienze sollecitando un negoziato stabile e duraturo che blocchi la barbarie di questi giorni”.