LEONFORTE – Da circa un mese gli investigatori stavano seguendo i movimenti dell’uomo- soggetto già noto agli agenti del Commissariato perché arrestato in passato per violenza sessuale e atti sessuali con minorenni e condannato, nel 1991, per il medesimo reato, oltre che per furto, rapina e detenzione abusiva di armi – dopo che era stato visto più volte in compagnia di minori e in atteggiamenti sospetti. Sulla scorta dei pochissimi elementi investigativi in proprio possesso, il personale della squadra di P.G. del Commissariato di Leonforte avviava pertanto dei servizi di osservazione e di appostamento finalizzati, principalmente, a verificare la fondatezza dei sospetti sull’uomo. Tale attività di indagine permetteva di verificare che l’uomo in diverse occasioni incontrava un ragazzo tredicenne, intrattenendosi con lui in atteggiamenti amichevoli; in più di un’occasione, inoltre, gli investigatori, notavano l’uomo e il minore entrare – sempre a distanza di qualche minuto l’uno dall’altro e con atteggiamento sospetto e guardingo – all’interno di uno stabile abbandonato e isolato di Leonforte; i due abbandonavano, poi, lo stabile dopo circa trenta minuti con le medesime modalità. Il luogo scelto per gli appuntamenti, la durata e l’atteggiamento prudente tenuto dall’individuo inducevano, pertanto, gli operatori a installare all’interno dello stabile abbandonato dei sistemi di intercettazione ambientale e video riprese, al fine di documentare gli incontri. Nel pomeriggio di domenica, infine, l’attività di tecnica di videoripresa permetteva di documentare un incontro che si stava svolgendo in quel momento all’interno dello stabile tra i due; immediatamente, pertanto, gli agenti del Commissariato facevano irruzione all’interno dello stesso, interrompendo gli atti sessuali con il minore. Nel corso della perquisizione effettuata presso l’abitazione dell’uomo venivano sequestrate numerose videocassette e DVD contenenti materiale pornografico, cartoni animati e numerosi giochi per bambini, utilizzati probabilmente dall’uomo per adescare il minore; all’interno di locali in uso all’individuo venivano rinvenuti, inoltre, moltissimi elettrodomestici, materiale ferroso, rame e acciaio. Accertato, pertanto, che l’uomo svolgeva un’attività di gestione, di raccolta e lavorazione di rifiuti senza le prescritte autorizzazioni, gli stessi venivano sottoposti a sequestro. Il brillante risultato investigativo si è reso possibile solo grazie alle numerose attività di tipo tradizionale – appostamenti e pedinamenti – oltre a quelle di natura tecnica, che hanno permesso di acquisire ulteriori elementi a carico dell’uomo che potrebbero portare ad altri sviluppi investigativi. Pertanto, alla luce delle evidenze investigative, gli operanti procedevano ad arrestare in flagranza di reato l’uomo e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, che coordina le indagini nella persona del dott. Francesco Rio, quest’ultimo veniva tradotto presso il carcere di Enna, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.