Associazione Siciliana Spina Bifida e Idrocefalo di Caltanissetta, curato giovane ucraino

CALTANISSETTA – L’ASISBI (Associazione Siciliana Spina Bifida e Idrocefalo) composta da pazienti e familiari, nata oltre 25  anni fa, e presieduta dal nisseno Carlo Campione, ha avuto, negli anni, il merito di chiedere ed ottenere la creazione di un Centro per la prevenzione e la cura della Spina Bifida, unico nel meridione d’Italia, ubicato presso  l’Ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. La Spina Bifida consiste in una malformazione congenita, che provoca, nel portatore, svariate disabilità, e necessita di cure e follow – up multidisciplinari. Grazie all’impegno dell’ASISBI, si è potuta  mantenere la presenza periodica di numerosi specialisti, quali la dottoressa Christel Multerer, ortopedico e fisiatra presso la Kinder Klinik di Aschau; il professor Gabriele Bazzocchi, gastroenterologo presso il  Montecatone Rehabilitation Insitute; il dottor Paolo Famà, ortopedico del Gaslini di Genova, la dottoressa Chiara Guerrer, androloga presso l’ospedale Niguarda di Milano ed il professor Massimo Caldarelli, neurochirurgo con alle spalle una lunga carriera professionale e accademica nel campo della Neurochirurgia, per lo più presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

Tutto ciò non si sarebbe potuto realizzare senza il fondamentale contributo apportato dalla sensibilità e fattiva collaborazione della Direzione dell’ASP2 di Caltanissetta.

E’ ripartita, nelle scorse settimane, l’attività di consulenze altamente specialistiche presso il Centro diretto dalla Dr.ssa Carmen D’Aleo che oltre ad occuparsi del coordinamento dell’equipe sanitaria del Centro, si occupa anche,  insieme agli altri centri Spina Bifida italiani, della realizzazione del registro unico degli affetti da Spina Bifida che ha una funzione prettamente scientifica e di ricerca. In particolare, negli scorsi giorni, sono stati presenti, per effettuare visite specialistiche, il dr. Paolo Famà, ortopedico pediatra, proveniente dell’Istituto G. Gaslini di Genova ed il Prof. Massimo Caldarelli, già primario della Neurochirurgia Infantile del Policlinico Gemelli. I numerosi utenti assistiti attualmente dal Centro provengono da tutta la Sicilia e dalla Calabria.

In questi giorni è stato visitato, presso il Centro Regionale, anche un ragazzo ucraino, residente in Italia, che era tornato  in Ucraina da alcuni mesi, in soggiorno dai nonni. Il giovane S.B. era riuscito a fuggire nelle scorse settimane; rientrato a Caltanissetta,  grazie alla sensibilità e professionalità dello staff del Centro, pur provenendo da una terra in stato di guerra, situazione che per un disabile è ancor più complicata, ha potuto ricevere le cure necessarie ed effettuare gli esami di cui necessitava.

Nel corso di un singolo ingresso in day – hospital, i pazienti seguiti dal Centro riescono ad effettuare tutti gli esami diagnostici e le visite, spesso molto numerosi, di cui necessitano, nell’arco di poche ore, ricevendo prestazioni di massima efficacia, somministrate in tempi estremamente brevi.

Grazie alla presenza del Centro di Caltanissetta, ed al prezioso contributo professionale dei suddetti specialisti, le famiglie siciliane hanno potuto evitare i cosiddetti “viaggi della speranza”.