CALTANISSETTA – La palazzina di via Cusmano come Fort Apache o come il ponte di comando del Titanic? La direzione aziendale dell’ASP di Caltanissetta come il colonnello Turner, chiusa nel suo fortino circondata da spietati pellerossa, o come il Capitano Edward John Smith intenta a rassicurare ignari passeggeri mentre la nave affonda? O forse simili ad entrambi?
Sicuramente la palazzina di via Cusmano appare ai cittadini nisseni come un immenso muro di gomma su cui rimbalzano richieste, istanze, bisogni.
Abbiamo più volte chiesto come Associazione un confronto con gli attuali vertici della Azienda Sanitaria, lo abbiamo fatto pazientando e facendo lunghe anticamere nella famigerata palazzina, abbiamo inviato PEC, comunicati stampa, ricevendone in cambio denuncia per diffamazione ed ora pure l’intimazione a lasciare i locali concessi da oltre un ventennio dalla stessa ASP per le nostre attività.
La pandemia ci ha lasciato una pesante eredità: è cresciuto il malessere delle persone, crescono gli stati d’ansia e depressione, è cresciuto l’uso di farmaci, crescono in maniera davvero preoccupante i suicidi e i tentati suicidi specie tra adolescenti e giovani.
Ci saremmo aspettati una chiamata a raccolta da parte dei vertici ASP, della Direzione del Modulo del Dipartimento di Salute Mentale per provare a costruire una iniziativa concertata e condivisa per fronteggiare la situazione. Nulla di tutto questo, anzi l’esatto contrario: servizi sempre più carenti, poco personale ormai esausto, persone fragili sempre più sole.
L’Associazione Ligabue da 30 anni è impegnata nella tutela dei diritti delle persone con disagio psichico, delle loro famiglie. Anche alle nostre iniziative la pandemia ha creato enormi disagi. Non è venuta meno, però, la volontà di tutelare i diritti dei nostri familiari più fragili, delle persone con disagio psichico.
Non abbiamo certo l’intenzione di smobilitare, tutt’altro, abbiamo in cantiere la attivazione di un centro di ascolto, di consulenza ed orientamento, l’avvio di un corso di ortoterapia e di giardinaggio, un percorso di formazione di mutuo auto aiuto e altro ancora.
Su molte cose avremmo voluto confrontarci con i vertici della Azienda Sanitaria: sulle nostre iniziative, ma soprattutto come intendono fronteggiare il disagio crescente, avremmo voluto confrontarci, per fare un esempio, sul Budget di Salute, sapere se è stato avviato l’iter per la realizzazione dei Progetti Terapeutici Individualizzati di presa in carico comunitaria così come disposto dall’art 24 della Legge regionale 16 ottobre 2019, n° 17. Ma queste nostre richieste si sono infrante contro il muro di gomma che circonda la palazzina di via Cusmano e i vertici della Azienda Sanitaria.
Siamo anche disposti a ridiscutere dei locali che ci sono stati assegnati a condizione che ci vengano concessi altri locali, idonei, per svolgere le nostre attività, ma anche su questo silenzio assoluto.
Ci vediamo costretti a scegliere la strada dei comunicati stampa, ma non sarà il silenzio della direzione aziendale dell’ASP di Caltanissetta a farci desistere.
Piccola postilla ci perdonino i nativi americani sull’uso improprio e scorretto delle parole spietati pellerossa, quelli spietati erano il colonnello Turner e i suoi uomini, quasi come i dirigenti dell’ASP di Caltanissetta.
Salvatore Pecoraro – presidente associazione Ligabue
Claudio Lombardo segretario Associazione Ligabue
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