CALTANISSETTA – È Oriana Mannella il nuovo presidente provinciale dell’Udc eletta per acclamzione durante l’assemblea provinciale dello scudo crociato alla presenza dei quadri dirigenti del partito. Oriana Mannella è da poco transitata nel partito di Casini dopo essere stata eletta in una lista civica di un movimento Caltanissetta Protagonista posizionato tra i banchi dell’opposizione. L’elezione della Mannella arriva dopo non poche polemiche tutte interne al partito pare che la carica sia stata contesa tra due donne la sancataldese neo arrivata, consigliere comunale e presidente cittadino di San Cataldo Flavia la Ferrara e la stessa Mannella che poi ha avuto la meglio. Responsabilità che si è preso in pieno il segretario regionale del partito Gianluca Miccichè e lo ha detto durante l’incontro con i suoi. “Sono io il parafulmine del partito e mi assumo tutte le responsabilità”. Durante la mattinata si sono susseguiti sul palco una serie di amministratori locali sindaci dei paesi dove l’Udc governa in alleanza con altri partiti o liste civiche il sindaco di Acquaviva come il sindaco di sommatino ancora il sindaco di Bompensiere, assessori, amministratori, segretari, cittadini gli interventi si sono orientati tra una sorta di muro del pianto rispetto alla difficoltà di governare senza fondi come ha ribadito il vice sindaco Matteo Tricoli e l’incoraggiamento a continuare tra ipiù propositivi il neo segretario cittadino di Gela un giovane avvocato con la vocazione per la battuta ed l’incitamento delle folle. Dove andrà questo partito verso cosa è stato ripetuto come una sorta di mantra in numerosi interventi. Ha risposto Gianluca Miccichè nel suo intervento partitolarmente duro: lavorate e fate sistema come se l’Udc dovesse esistere per sempre, si dice da due anni che l’Udc no c’era più ed invece siamo qui con amministratori deputati che governano i territori e la regione. Non le ha mandate a dire nè ai suoi nè agli alleati nè agli oppositori. Una sonora tirata d’orecchie sul non fare squadra degli amministratori locali fare sintesi ed avere la consapevolezza di essere classe dirigente. Ma non le mandate a dire il Partito Democratico in questa provincia non ha una guida adeguata ed affidabile. Ha continuato con il falso civismo che non si vule schierare ed usa i partiti quando lo ritengono necessario. Si è spogliato della sua proverbiale diplomazia l’assessore reginale Miccichè non risparmiando nessuno fuori dai denti come se volesse presagire che il vento delle alleanze sta cambiando. A chiudere gli interventi Giampiero d’Alia che si è accupato di politica nazionale, di equilibri e soprattutto ha ribadito il concetto che si deve tornare alla politica che l’improvvisazione on serve non da risultati.