Governo battuto in aula sulla riforma dei rifiuti. Col voto segreto è stato bocciato l’articolo 1, quello che fissa i principi cardine della legge. Che a questo punto è molto più che in bilico. Decisivo, almeno stando ai primi calcoli, il voto dei franchi tiratori contro il governo.
Il presidente Musumeci ha reagito urlando e indicando il Parlamento si è chiesto: “Chi vuole bloccare il cambiamento? Quali interessi si vogliono favorire?”.
Musumeci ha rivelato che c’era un accordo preso da Micciché con Pd e grillini per evitare il voto segreto almeno sui primi articoli. Accordo che sarebbe stato violato. L’opposizione, da sempre contraria alla riforma, ha chiesto al governo di fermarsi. Ma il governatore ha chiesto di proseguire nelle votazioni, malgrado il testo sia stato privato di una delle sue colonne portanti.
“Il presidente Musumeci prenda atto che senza una maggioranza non si può governare la Sicilia, si dimetta e convochi le elezioni”, ha detto il capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo al termine dei lavori d’aula. “È vergognoso che il governo si sia rifiutato di rispondere in aula alle richieste di chiarimento dei deputati su chi dovrà pagare i due miliardi di debiti accumulati dai vecchi Ambiti Territoriali Ottimali in liquidazione. La verità è – ha aggiunto Lupo – che con questo disegno di legge il governo Musumeci scarica i debiti sui comuni mandandoli in dissesto e facendo pagare il conto ai siciliani. Noi abbiamo votato contro ‘articolo 1’ perchè non tiene conto delle nuove direttive europee che riguardano l’economia circolare, ma non mi sorprende che alcuni deputati della maggioranza abbiano responsabilmente votato contro la riforma ascoltando la voce dei sindaci e dei cittadini. La verità è che la proposta del governo è una finta riforma gattopardesca, fa finta di cambiare tutto per non cambiare nulla”.
“Il pesantissimo stop in aula alla legge sui rifiuti è la pietra tombale sul governo Musumeci. Il presidente prenda atto che il suo esecutivo ha ormai l’encefalogramma piatto – affermano i deputati del M5S all’Ars -. Il suo esecutivo a due anni dal suo insediamento non è riuscito a cavare un solo ragno dal buco, se non per i cavalli della sua Militello, mentre la Sicilia è in fiamme. Ci chiediamo e gli chiediamo, con queste premesse dove mai può andare la Sicilia, quando le riforme strombazzate in campagna elettorale vengono bocciate dalla sua stessa maggioranza?”.”Musumeci – dice il capogruppo Francesco Cappello – si ostina ad andare avanti in una direzione senza sbocchi. Anche sulla legge sui rifiuti si è ostinato a proseguire senza accogliere la nostra proposta e di parte dell’aula di rispedire tutto in commissione. Continua a suonare ostinatamente la sua inutile musica mentre il Titanic-Sicilia affonda inesorabilmente”.
“Il governo regionale ha scelto la strada dello scontro in Aula ed oggi esce sconfitto grazie alla propria debolezza mista a supponenza – il deputato regionale Claudio Fava -. La verità è che il disegno di legge sulla governance dei rifiuti era confusionario e inadeguato (come dimostra la lunga teoria di emendamenti presentati dallo stesso esecutivo) e soprattutto non affronta nessuno dei temi strutturali sul tema della gestione dei rifiuti “, che aggiunge: «Davanti alla manifesta mancanza di tenuta della sua maggioranza, Musumeci, invece di interrogarsi sui propri errori, pensa di inveire contro le opposizioni, le stesse che da settimane chiedevano di poter affrontare una discussione in Commissione, che proprio il governo ha impedito”. di Giacinto Pipitone (gds.it)