Arresto per il reato di spendita di monete false

NISCEMI – In particolare, nella mattinata di ieri, si presentava presso gli Uffici del Commissariato di P.S. di Niscemi un anziano pensionato che consegnava agli agenti una banconota da 50 euro palesemente falsa. Lo stesso raccontava agli operatori di polizia che, poco prima, si era recato  nella pescheria dell’odierno arrestato, nei pressi della piazza principale di Niscemi, per acquistare del pesce, consegnando al gestore della stessa una banconota da 50 euro per saldare il conto di poco più di 13 euro. A quel punto, il gestore della pescheria, non avendo resto da dargli, con la scusa di cambiare la banconota, si allontanava  dal negozio e dalla vista dell’ignaro cliente per poi ritornare, dopo qualche minuto, scusandosi con lo stesso per non essere riuscito a scambiare le 50 euro. A questo punto, il gestore della pescheria tranquillizzava il cliente dicendogli che poteva tranquillamente portare con sè il pesce acquistato, riservandosi di pagare successivamente dopo aver cambiato lui stesso la banconota.

Proprio in questo frangente l’anziano si accorge di essere stato truffato posto che, recatosi in una farmacia per cambiare la banconota da 50 euro, apprendeva dal farmacista, dopo gli opportuni controlli, che la banconota era falsa.

A questo punto, gli agenti della squadra investigativa del Commissariato di P.S. di Niscemi, sentita la narrazione dei fatti e raccolte le necessarie informazioni, si recavano nei pressi della pescheria in questione per eseguire una perquisizione locale e personale che dava esito positivo. Infatti, proprio nella tasca dei pantaloni indossata dal FUSCO , titolare della pescheria in questione, il personale operante rinveniva 4 banconote del taglio di 50 euro palesemente false, tutte recanti lo stesso numero di serie, per altro, uguale al numero di serie riportato sulla banconota consegnata dall’anziano pensionato agli agenti.

Alla luce di quanto accaduto, il FUSCO  veniva dichiarato in stato di arresto per essere stato colto in flagranza del reato di “Falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto di monete falsificate” ai sensi dell’art. 453 c.p.

I poliziotti niscemesi, pertanto, deferivano quest’ultimo in stato di arresto, all’Autorità Giudiziaria presso la Procura di Gela, per i reati sopra indicati, e, su disposizione della medesima Autorità giudiziaria procedente, lo ponevano agli arresti domiciliari presso la propria abitazione di Gela.

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