MAZZARINO – I Carabinieri della Stazione di Mazzarino hanno tratto in arresto, in esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare domiciliare, Rocco Bognanni, mazzarinese di 42 anni, disoccupato, ritenuto autore di numerosi incendi di autovetture nel comune di Mazzarino.
Le notti di fuoco del tranquillo centro nisseno sono iniziate ai primi di Agosto di quest’anno, allorquando, nella notte tra il 2 ed il 3 più auto venivano date alle fiamme senza che le vittime fossero in grado di fornire utili indicazioni al riguardo. Ma gli strani incendi non si sono fermati lì e dopo solo una settimana, ulteriori due episodi hanno scosso la comunità mazzarinese, colpendo le auto di altri soggetti non legati ad alcun fatto criminale o a legami di parentela sospetti. L’attenzione dei militari dell’Arma, partendo dalle modalità di incendio delle auto si è poi basata sulla meticolosa ricerca di fonti di prova che potessero permettere di ricostruire la dinamica dei vari episodi. Ciò ha alla fine permesso di ricondurre gli stessi ad un unico soggetto. Gli episodi, peraltro, si sono riproposti all’attenzione collettiva alla fine del mese di agosto nonché nelle notti del 9 e 10 settembre, facendo ulteriormente preoccupare i cittadini. I Carabinieri di Mazzarino, nel frattempo, grazie alla raccolta e analisi di un considerevole numero di immagini dei sistemi di videosorveglianza, sono riusciti a mettere a sistema le stesse e, con attenzione e intuito, sono riusciti a identificare il Bognanni. Lo stesso è risultato si rifornisse di carburante per andare successivamente ad appiccare il fuoco alle auto. Da rilevare come i militari dell’Arma abbiano osservato come il piromane, che certamente si può definire “seriale”, si sia fatto costantemente trovare nel luogo dell’incendio dopo che, lo stesso, aveva chiamato i vigili del fuoco segnalando l’incendio.
I militari, quindi, al termine dell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Gela, hanno rassegnato le evidenze all’Autorità Giudiziaria, che ha ritenuto di condividere le risultanze investigative corroborate dalle puntuali e diversificate fonti di prova emettendo il provvedimento eseguito.
In totale gli episodi ritenuti riconducibili al reo sono sette.