CALTANISSETTA – Cento anni fa venivano sterminati per mano dei turchi più di un milione e mezzo di armeni perchè cristiani. Il 24 aprile del 1915 le loro chiese, le loro scuole, le loro organizzazioni sono state chiuse iniziarono così le prime deportazioni nel deserto dove venivano uccisi per estirpare dai domini dell’Impero Ottomano la struttura sociale, culturale e religiosa del popolo armeno.
Un pezzo di storia indelebile che l’angolo dell’avventura, l’associazione che si occupa di riscoprire gli angoli più nascosti del mondo per poi raccontarli nelle sale di un cinema della città, ha organizzato in un incontro per ricordare quello che viene chiamato il “genocidio dimenticato” attraverso la proiezione del film dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani, “La Masseria delle Allodole” tratta dall’omonimo romanzo della scrittrice italiana di origini armene Antonia Arslan; un’occasione per ricordare le vittime di una tragedia ancora oggi non riconosciuta come tale dall’odierna Turchia che rifiuta di ammettere che si è trattato di massacri pianificati o addirittura di genocidio. Ciò che però resta vivo nella memoria storica della gente sono gli arresti, le uccisioni di uomini, donne, bambini, anziani che comportò l’eliminazione quasi totale degli armeni nel territorio dell’Impero Ottomano.