Arma, controlli su Gela e Butera

Sabato sera i Carabinieri della Sezione Radiomobile e della Stazione di Gela, nel corso di alcuni controlli alla circolazione stradale finalizzati al contrasto del fenomeno delle c.d. “stragi del sabato sera”, hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela 2 giovani per il reato di guida in stato di ebbrezza. In particolare, i militari dell’Arma, impegnati in un posto di controllo nella centralissima piazza Roma (all’angolo tra via Trieste con via Cairoli), alle ore 4,30, hanno controllato S.S., 25 anni, gelese, alla guida di una “Smart fortwo” che aveva un tasso alcolemico di 1,63 g/l alla prima rilevazione e 1,67 g/l alla seconda effettuata con l’etilometro. Alle successive ore 5,00 hanno i Carabinieri hanno controllato ed identificato P.F., 21 anni, gelese, alla guida di una Fiat Multipla, con un tasso alcolemico di 1,54 g/l alla prima e 1,49 g/l alla seconda rilevazione. Per entrambi è scattato il ritiro della patente di guida.
Domenica sera i Carabinieri della Stazione di Butera, a conclusione di un’attività di controllo del territorio con particolare riferimento agli esercizi pubblici nella zona del centro storico, hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Gela 2 esercenti perché “diffondevano abusivamente in pubblico un programma televisivo criptato senza il consenso del titolare” e per il reato di “produzione, messa in vendita, installazione, utilizzazione ai fini fraudolenti per uso pubblico e privato di apparati o parti di apparati atti alla decodificazione di trasmissioni audiovisive ad accesso condizionato”. Sono reati previsti dalla Legge nr. 633/1941, che protegge e tutela in Italia il diritto d’autore e per i quali il nostro ordinamento prevede pene fino ad un massimo di tre anni di reclusione e 15.000,00 euro di multa.
I Carabinieri, in particolare, hanno accertato che i gestori di questi locali pubblici trasmettevano eventi sportivi nelle ore serali senza la prevista autorizzazione del titolare del diritto televisivo, pertanto, procedevano al sequestro penale dei relativi apparecchi di decodificazione (meglio noti come “decoder”) e delle “smart card”, nonché appunto alla denuncia in stato di libertà dei rispettivi titolari che usavano contratti per uso privato all’interno dei locali che direttamente gestivano. Oltre 100 le persone identificate, trovate intente a consumare e a guardare la tv negli esercizi pubblici nel corso dell’attività di controllo dei Carabinieri che proseguirà anche nelle prossime settimane.

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