Area Vasta della Sicilia Centro Occidentale, i sindaci inviano lettera al governatore Crocetta

Poco o nulla sarebbe previsto, dal Governo nazionale, nel Piano di assegnazione dei Fondi per il “Patto con la Sicilia” per lo sviluppo delle aree interne e per la zona Sud Occidentale della Sicilia. I Sindaci di tre grandi aree centro meridionali della Sicilia, Lillo Firetto (Agrigento), Giovanni Ruvolo (Caltanissetta) e Maurizio Dipietro (Enna) hanno inviato una lettera al Governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, che nei prossimi giorni definirà con il Governo nazionale le assegnazioni dei Fondi alla Sicilia, chiedendo un incontro urgente nel quale individuare congiuntamente gli interventi necessari da presentare al Tavolo del Governo nazionale in una cornice di compartecipazione delle scelte che facciano uscire dall’emarginazione geografica e dalle secche del sottosviluppo nel quale i territori si trovano impantanati. “Ci si rammarica – scrivono i Sindaci – che i temi delle aree interne paiano marginali e le Istituzioni locali non siano coinvolte nella fase di predisposizione dei Piani d’intervento”. Nella lettera al Presidente Crocetta si evidenzia invece il diverso modo di approcciare i problemi da parte dei tre Comuni, capofila di un sistema territoriale autodeterminatosi di area vasta, partendo dalla condivisione delle risorse per uno sviluppo integrato delle ex province di Agrigento, Caltanissetta e Enna basato sul Turismo, sulla valorizzazione dei beni ambientali, paesaggistici, archeologici, museali, sulle filiere agroalimentari e dell’enogastronomia.

Segue la lettera inviata al Presidente della Regione:

Egregio Presidente, abbiamo appreso, informalmente, che nei prossimi giorni, a seguito di alcune riunioni svoltesi a Palermo, si definiranno col Governo nazionale le procedure e i criteri di assegnazione dei fondi previsti col “Patto per la Sicilia” che darà il via a rilevanti investimenti sui alcuni territori della nostra Regione. Non possiamo che esprimere il nostro compiacimento per questo importante risultato, nel contempo, però, pensiamo che l’integrazione e lo sviluppo complessivo dei diversi territori, in una cornice di compartecipazione alle scelte, sia una condizione necessaria perché l’intera nostra Regione possa concretamente uscire dalle secche del sottosviluppo nel quale si trova impantanata da lungo tempo. In questo senso ci rammarica il fatto che i temi delle aree interne e della zona sud occidentale della Sicilia sembrano essere marginali, nella considerazione che i territori dell’ennese, del nisseno e dell’agrigentino non sono stati coinvolti nella fase di predisposizione dei piani d’intervento. Nella qualità di sindaci delle città capofila di questi territori non possiamo sottrarci alla responsabilità di sottolineare questi aspetti se si vuole efficacemente innescare uno sviluppo integrato del sistema siciliano. In questi ultimi tempi stiamo sperimentando, attraverso l’impegno delle strutture politico-amministrative dei nostri comuni, un diverso modo di approcciare i problemi, partendo dalla condivisione delle risorse e costruendo un sistema territoriale di area vasta autodeterminatosi che comprende, appunto, i territori delle ex province di Agrigento, Caltanissetta e Enna. Fare rete per pervenire a soluzioni concrete, utilizzando efficacemente gli strumenti economici e normativi regionali, nazionali e comunitari, è fondamentale, a nostro avviso, se si vuole garantire la sostenibilità finanziaria del sistema di welfare e della pubblica amministrazione in generale. Ma più di tutto, questo è anche il modo per pensare ad un nuovo rapporto tra cittadini e istituzioni, per sfidare la crisi e cogliere le opportunità di un concreto sviluppo culturale, sociale ed economico, attraverso una seria e ponderata programmazione che veda direttamente le istituzioni territoriali locali protagonisti nelle scelte. Per espressa volontà della maggioranza dei Sindaci delle ex province di Agrigento, Caltanissetta e Enna, si sta autonomamente costruendo un Piano strategico territoriale per lo sviluppo, per valorizzare, integrandole, le tante risorse che insistono in questa area vasta. Si sta puntando sulla valorizzazione dei beni ambientali, paesaggistici, archeologici, museali, sulle filiere agroalimentari e dell’enogastronomia. Infatti, se da un lato è importante il ruolo trainante delle aree metropolitane, dall’altro, abbiamo condiviso che è necessario sostenere quei territori che per la loro collocazione possono sviluppare sistemi integrati per attrarre investimenti, tipicizzando l’offerta attraverso un sistema sempre di più policentrico, con i centri urbani ed i territori di riferimento chiamati a sviluppare, in questo modo, la propria vocazione. Ma servono un approccio ed una metodologia nuovi. Pertanto, richiediamo al Governo Regionale un urgente incontro nel quale individuare congiuntamente gli interventi necessari da presentare sul tavolo del Governo Nazionale, per rispondere efficacemente alle effettive esigenze dei territori ed evitare sprechi di risorse che diversamente non procurerebbero alcun vantaggio ai cittadini. È un cambiamento culturale rivoluzionario che stiamo perseguendo, per superare divisioni e assurdi campanilismi che hanno sempre impedito un concreto sviluppo della Sicilia.

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