Alcuni primi cittadini guidati dal Sindaco di Gela, scoprono che la Provincia di Caltanissetta e alcuni Comuni di Enna ed Agrigento, hanno avuto assegnato uno stanziamento di 50 milioni di euro per la realizzazione della zona franca per la legalità.
Per tale ragione, licenziano un documento e chiedono al Presidente e agli Assessori della Regione di reperire le somme per l’aria di crisi complessa, togliendoli alla zona franca per la legalità e all’aria di crisi di Termini Imerese. Non trovano opportuno invece, chiedere al Governo Regionale di farsi promotore verso il Governo nazionale di realizzare l’accordo di programma per l’aria, individuando le somme necessarie per renderla effettiva.
In questi anni tutti gli attori del territorio, accompagnati dalle Istituzioni, hanno lavorato per realizzare un’idea progettuale che finalmente ha avuto il conforto dell’intero Governo Regionale, dal CIPE, dalla Corte dei Conti, ecc.
In questi giorni, abbiamo chiesto un incontro al Presidente della Regione, all’Assessore all’Economia, all’Assessore allo Sviluppo Economico, per proseguire il percorso intrapreso, compreso l’impegno degli istituti di credito, definendo gli aspetti procedurali per arrivare a bando.
Anche per rispetto ai 27 Sindaci e ai 27 Presidenti dei Consigli Comunali che hanno deliberato l’adesione alla zona franca, voluta dal legislatore e ai 376,389 cittadini interessati, sarebbe opportuno che il Sindaco di Gela e i sottoscrittori del documento, individuassero altre fonti di finanziamento, non fosse altro per rendere “credibile” il percorso dell’aria di crisi complessa e in uno alla zona franca, restituire ai territori interessati quella fase attrattiva e di convenienza che può portare sviluppo a comunità che hanno necessità di “ospitare” iniziative produttive e far decollare quelli esistenti.
