CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Con riferimento alle notizie che vedrebbero imminente la demolizione dell’Antenna Rai, di contrada S.Anna, avendo Rai Way attivato la pratica per ottenere gli atti di assenso, si ritiene di dover nuovamente intervenire al fine di sensibilizzare le istituzioni preposte, affinché non si generi un danno irreparabile alla collettività perdendo un’ imperdibile occasione di sviluppo culturale e turistico per il territo.
La variante urbanistica per la titolazione della zona a parco naturalistico ed etno antropolologico, finalizzata alla realizzazione di un complesso fruitivo paesaggistico naturale e museo della radiocomunicazione, fu approvata dall’Amministrazione Campisi con delibera di Giunta 43 del 28 marzo 2104, unitamente alla contrazione del mutuo per l’acquisto.
Con verbale della Conferenza dei Servizi del 30.5.2014 tenutasi presso il Comune di Caltanissetta il 30.5.2014, la Soprintendenza BB.CC. ed AA. di Caltanissetta, l’Ispettorato Forestale, il Genio Civile, e gli Uffici della Direzione Urbanistica, approvarono in linea tecnica il progetto di variante, ed il giorno successivo, il 31.5.2104, il sottoscritto, nella trascorsa carica di assessore alla pianificazione territoriale, ha firmato la proposta di delibera per il Consiglio Comunale, approvazione da parte del quale, destina gli immobili all’utilizzo previsto nel progetto a parco naturalistico e culturale, impedendo qualsiasi altra possibilità speculativa, che il carattere parzialmente edificatorio dell’area, oggi consentirebbe.
Il successivo 6 giugno la Giunta Campisi decade, e la proposta viene vagliata dalla Giunta Ruvolo e dall’attuale Consiglio Comunale, ma da allora non ne è intervenuta alcuna approvazione, ne conclusione della procedura di acquisto già deliberata.
Giova ricordare che la Soprintendenza BB.CC. ed AA. di Caltanissetta, iniziò un contestuale percorso di vincolo sugli immobili, che per quanto è dato di sapere, anch’essa non ha ancora avuto conclusione.
L’approvazione da parte del Consiglio Comunale della proposta di delibera per la titolazione a parco, farebbe immediatamente scattare il regime di salvaguardia ai sensi della legge 3 novembre 1952 n° 1902, interdicendo così qualsiasi attività di trasformazione, e come nel caso di questi giorni, la demolizione dell’antenna, con le irreversibili conseguenze che ne deriverebbero, ciò in assenza di un provvedimento dichiaratorio di interesse da parte dell’Assessorato ai BB.CC. ed AA. che speriamo intervenga al più presto, e speriamo, non per surrogare l’ Amministrazione attiva per l’assente interesse fino ad oggi dimostrato sull’argomento, ma piuttosto per completarne le azioni, che auspichiamo arrivino al più presto.
La politica locale, se lo desidera veramente, ha, come ampiamente dimostrato, pronti, tutti gli strumenti per intervenire e subito, costati lavoro e impegno da parte di chi ha preceduto, fino ad oggi sostanzialmente ignorati. Si scoprirà così se i nostri rappresentanti istituzionali, intendono davvero conservare la predetta testimonianza, ovvero assistere, a quel punto consensualmente, alla sua definitiva rimozione, aprendo scenari speculativi sulle aree interessate.
I fondi di Agenda Urbana (21 milioni di euro) messi a disposizione dalla Giunta Regionale lo scorso Agosto, finalizzati allo sviluppo turistico e culturale, offrono per altro all’Amministrazione Ruvolo la possibilità di finanziare, non solo il progetto, ma anche l’acquisto dell’area.
E’ finito il tempo del gioco a nascondino.
Provveda il Sindaco e l’Assessore all’Urbanistica a trasmettere nuovamente ed immediatamente gli atti, già pronti fin dal lontano 31.5.2014, in Consiglio Comunale, e provveda il Presidente del Consiglio Comunale a calendarizzare l’argomento, ormai urgente, all’ordine del giorno per l’approvazione da parte del Consiglio Comunale. Si provveda ad inserire il progetto nel piano triennale delle OO.PP. e a concludere la procedura di cessione del bene da parte di Rai Way, recuperando le risorse da Agenda Urbana, oppure si dica con chiarezza alla Città che questo progetto non interessa e che sull’area di Sant’Anna si potrà essere liberi di fare altro.
Andrea Milazzo