Angelo Dubini 115 anni dopo

CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Ritengo che rendere omaggio ad un illustre medico, sia un dovere istituzionale. E’ un omaggio a chi ha permesso di migliorare la salute nel mondo delle zolfare e, per riuscire a fare almeno un po’ più di luce sulla salubrità delle miniere. Proprio quest’anno ricorre il 115 esimo anniversario della morte di Angelo Dubini. Come molti di voi sapranno, la struttura dell’ex presidio ospedaliero “Sanatorio” in viale Luigi Monaco (inaugurata il 28/10/1931) è intitolata ad Angelo Dubini che, fu medico, ricercatore e divulgatore illustre. Nato a Milano l’8 dicembre 1813, laureato in medicina a Pavia nel 1837, lavorò dapprima all’Ospedale Maggiore di Milano, poi fu assistente in clinica medica a Pavia (dove tenne, tra l’altro, un corso libero di auscultazione) e quindi si perfezionò in Germania, Inghilterra e Francia, con l’insigne patologo parigino Gabriel Andral. Tornato a Milano nel 1842, divenne nel 1847 primario del “servizio di dissezione” (oggi, anatomia patologica) e nel 1865 primario di medicina e direttore del reparto di dermatologia. Come anatomopatologo, attraverso la sistematica osservazione dell’intestino, nel 1838 arrivò ad individuare “un nuovo verme intestinale umano”, che chiamò Ancylostoma duodenale, parassita dell’uomo, responsabile di una malattia ancora oggi molto diffusa nei paesi a clima caldo-umido, ma nel secolo XIX anche in Italia, specie tra i minatori e scavatori in terreni umidi e fangosi: la scoperta di Dubini attivò nuove norme igieniche per prevenire ed evitare vittime. Fu anche autore di un accurato studio dell’acaro della scabbia, che egli non esitò ad applicare a sé stesso per studiarne l’evoluzione e per dimostrarne la contagiosità. Morì il 28 marzo 1902, nella sua villa a Cassano, a causa di una polmonite conseguente l’allettamento per frattura del femore. Carlo Sorbetto

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