Al via incontri organizzati dall’associazione Alchimia, dal titolo “Leonardo Sciascia nelle città di gesso”

CALTANISSETTA – Martedì 7 Dicembre alle ore 17:30, presso l’atrio della Banca Sicana. Il pomeriggio verrà aperto dalla presentazione della mostra di Lillo Miccichè, dedicata a “Leonardo Sciascia e i luoghi della memoria” alla cui esposizione hanno collaborato le associazioni ProLoco e Real Maestranza e che è già stata esposta in altre sedi con grande successo. Si tratta dei luoghi in cui Leonardo Sciascia ha, per così dire, lasciato la sua impronta, la sua ombra laboriosa e pensante, tra le case e gli studi di  Racalmuto e Palermo.

Si proseguirà con la presentazione del volume “Lo sciasciario. 67 parole dalle parrocchie” di Roberto Sottile nelle parole dei suoi studenti. Il volume è l’ultimo lavoro del dialettologo Roberto Sottile, venuto improvvisamente a mancare ad agosto a soli 51 anni, redatto  all’interno di un laboratorio universitario. Un grande scrittore, un ricercatore tra i più prolifici e duttili della linguistica nazionale, un gruppo di studenti ormai prossimi alla laurea in Lettere, sono stati i tre ingredienti per dar vita al primo studio dialettologico del lessico sciasciano. Un percorso virtuoso dalla didattica alla ricerca.

Il volume fa parte della collana “Strumenti di Linguistica italiana” della Franco Cesati editore, diretta da Marina Castiglione, che modererà l’incontro.

Nel 2019 Sottile aveva cominciato ad occuparsi di uno Sciascia “dialettale” che spesso viene ignorato. Altri scrittori plurilingui popolano con maggior evocatività il nostro panorama letterario: Andrea Camilleri tra tutti.  Nel canone scolastico Leonardo Sciascia è il mafiologo o, al massimo, l’indagatore di gialli con finali amari e senza verità. Eppure la sua lingua, lucida e incisiva, conserva un sostrato che appartiene allo Sciascia dialettofono che spesso non è rappresentata negli studi critici a lui dedicati. Roberto Sottile conia il neologismo «autoctonismi» lessicali, per indicare tutte quelle voci che Sciascia adopera e che esistono solo nel siciliano o nei dialetti meridionali, senza corrispondenti formali o semantici nell’italiano. I 67 lemmi sono ordinati alfabeticamente, ma all’interno vi è un incasellamento all’interno di ambiti: cultura materiale, vita domestica, superstizione e riti, oralità. A ben pensarci, in Kermesse/Occhio di capra esplicitamente, nelle altre opere in maniera più o meno implicita, Sciascia narra sempre la sua parrocchia. Nel contempo ne narra le parole che assai spesso coincidono con i realia, ossia con “cose” che appartengono ad un mondo in via di estinzione, come ad esempio quello minerario.

A introdurci in questa trama di parole e cose, le letture di alcuni studenti del Liceo Classico “R. Settimo” guidati dalla prof.essa Aurelia Speziale, e l’approfondimento curato da Dario Caldarella (laureando in Italianistica, Palermo), Mario Chichi (dottorando di ricerca, Geraci Siculo), Selene Tumminelli (laureanda in Italianistica, Caltanissetta), Ivana Vermiglio (laureanda in Italianistica, Isola delle Femmine). Sarà presente la moglie del prof. Roberto Sottile, Eugenia Capitummino.

Si ringrazia la Banca Sicana per l’ospitalità nella persona del dott. Giuseppe Di Forti.

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