“Con la firma del decreto sul Parco Agrisolare, avvenuta anzitempo da parte del ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, si avvia concretamente l’iter con cui vengono stanziati 1,5 miliardi di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Beneficiari saranno gli imprenditori agricoli, singoli e associati, le cooperative e le imprese agroindustriali per l’installazione sui tetti dei fabbricati strumentali all’attività impianti fotovoltaici. Come previsto dalla legge, almeno il 40% dell’ammontare complessivo delle risorse è destinato alle regioni del Sud, tra cui la Sicilia. Il decreto è ora al vaglio di Bruxelles e successivamente verranno emanati i bandi da parte del GSE (Gestore dei servizi elettrici) – spiega il deputato siciliano Dedalo Pignatone, esponente M5S in commissione Agricoltura a Montecitorio – Il Parco Agrisolare permetterà non solo di abbattere il costo dell’energia delle singole imprese ma anche di riqualificare le strutture sia rimuovendo l’amianto eventualmente presente sia isolando termicamente i tetti sia realizzando sistemi di aerazione che contribuiscono al benessere animale. Il provvedimento, atteso dal comparto primario, risponde alle esigenze delle imprese in un’ottica di economia circolare e preserva il suolo che deve essere destinato alla produzione agricola e, solo in ultimissima istanza, ad altro”.
Dei fondi messi a disposizione dal PNRR, ben 1,2 miliardi di euro sono destinati ad investimenti sulle strutture delle imprese agricole mentre i restanti 300 milioni sono dedicati alle aziende di trasformazione dei prodotti agricoli. L’agevolazione massima sarà pari al 50 per cento in Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna e al 40 per cento nel resto d’Italia ma potrà essere maggiorata di 20 punti percentuali per i giovani agricoltori o per gli agricoltori insediati nei cinque anni precedenti; per gli investimenti collettivi, come impianti di magazzinaggio utilizzati da un gruppo di agricoltori o impianti di condizionamento dei prodotti agricoli per la vendita; per gli investimenti in zone soggette a vincoli naturali. Solo per gli investimenti per le aziende di trasformazione dei prodotti agricoli in non agricoli, il finanziamento sarà del 30%, a cui si aggiunge il 15% per la Sicilia e il 20% per le piccole e il 10% per le medie imprese.
“Entro il 30 giugno 2026 deve essere garantita la realizzazione, il collaudo e la rendicontazione degli interventi mentre sarà possibile ottenere l’erogazione di un anticipo del 30 per cento della domanda di contributo – continua Pignatone (M5S) – Invito, pertanto, le imprese agricole e alimentari siciliane a prepararsi per cogliere questa opportunità prevista dal PNRR, a cui vengono assicurate almeno 600 milioni di euro dell’ammontare complessivo a disposizione. L’Italia punta così a raggiungere una potenza totale di almeno 375.000 kW” conclude.