A 23 anni dalla strage di Via D’Amelio il ricordo del giudice Borsellino nelle parole di Giovanbattista Tona

CALTANISSETTA – Era il 19 luglio del 1992 quando il giudice Paolo Borsellino dopo aver pranzato a Villagrazia di Carini con la sua famiglia,  insieme alla sua scorta andò in via D’Amelio, per trovare sua madre. Lì esplose al passaggio del magistrato una Fiat 126 piena di tritolo, parcheggiata sotto l’abitazione della madre, uccidendo oltre a Borsellino anche i cinque agenti della sua scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L’unico sopravvissuto fu l’agente Antonino Vullo. Domenica 19 luglio ricorre il ventitreesimo anniversario da quel tragico episodio,  una commemorazione  quest’anno segnata da tensioni. I figli di Paolo Borsellino –  Lucia, Fiammetta e Manfredi – hanno deciso di non partecipare alle cerimonie che da 23 anni accompagnano l’anniversario, una decisione che è maturata   anche a seguito delle dimissioni  di Lucia borsellino dalla giunta Crocetta e degli ultimi fatti di cronaca. Un sacrificio quello di Borsellino impegnato a combattere la criminalità organizzata e a difendere la legalità che non va reso vano così come ricordato dal magistrato Giovanbattista Tona.

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.