60 studenti dell’ITET “Rapisardi – Da Vinci” di Caltanissetta in visita in Questura

Tema “Impresa e criminalità”. Come racket e usura inquinano il tessuto economico – sociale del territorio nisseno.

Stamane 60 giovani studenti, che frequentano il quinto anno dell’ITET “Rapisardi – Da Vinci” di Caltanissetta, accompagnati dall’insegnante Roberta Valenza, hanno fatto visita in Questura dove,  presso l’aula Emanuela Loi, hanno partecipato a un incontro con la Polizia di Stato sul tema della prevenzione e repressione dei reati, in particolare estorsioni e usura,  commessi dalla criminalità organizzata locale in danno delle imprese e di tutto il tessuto economico – sociale del territorio nisseno.

L’incontro è stato svolto nell’ambito del “progetto Bootstrap”, co-finanziato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e coordinato dall’associazione di promozione sociale Trecentosessantagradi, rappresentata da Giuliana Narbone e Davide Porrovecchio, in partenariato con l’ITET “Rapisardi – Da Vinci” di Caltanissetta, il Comitato Addio Pizzo di Palermo e il SIAP – Sindacato Italiano Appartenenti Polizia – di Caltanissetta.

Nell’ambito dell’attività del progetto denominata “Impresa e criminalità” è stato chiesto al Questore Bruno Megale il supporto della Polizia di Stato  per dare l’opportunità ai ragazzi di comprendere da vicino le dinamiche dell’azione investigativa e repressiva posta in essere dalla polizia nei confronti degli autori dei reati connessi alle attività imprenditoriali (racket e usura).

Gli incontri sono stati tenuti dall’Ispettore superiore Salvatore Falzone, dell’ufficio stampa, che ha  spiegato ai ragazzi i vari aspetti del fenomeno; sono stati analizzati il punto di vista dell’imprenditore vittima del reato, la necessità di attuare idonee misure di protezione nei confronti dello stesso, l’estrema importanza del supporto delle associazioni antiracket e le nuove strategie di indagine e processuali per evitare di esporre a collaborazioni “clamorose” l’estorto.

All’incontro ha partecipato anche un investigatore della Squadra Mobile di Caltanissetta impegnato da anni in prima linea nell’attività di indagine contro la criminalità organizzata, che ha portato una testimonianza diretta circa le modalità di svolgimento delle indagini di polizia giudiziaria.

Gli studenti hanno visionato un filmato della polizia scientifica che, in una indagine di qualche anno fa, ha documentato una richiesta estorsiva da parte di appartenenti a un clan mafioso di Gela, immortalando l’atto del passaggio dei soldi dall’estorto agli estorsori, con il conseguente arresto di questi ultimi.

L’obiettivo generale del progetto è quello di promuovere tra i giovani del territorio nisseno l’idea che la legalità è il modo più conveniente di fare impresa e che lavorare in gruppo è una strategia vincente; gli obiettivi specifici previsti dal progetto includono di aumentare nei giovani la consapevolezza della problematica sociale del racket e favorire l’avvicinamento e la costruzione di reti tra giovani ed attori economici e istituzionali del territorio.

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