CALTANISSETTA – L’Associazione Provinciale della Stampa di Caltanissetta di concerto con l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia esprimono vivissima preoccupazione per quanto sta avvenendo al Comune di Caltanissetta in merito alle vicende dell’Ufficio Stampa ed in particolare alla vicenda del collega dott. Pier Paolo Olivo, specialmente alla luce della sentenza con la quale il Tribunale di Roma (n. 4559/16) ha respinto il ricorso del Comune di Caltanissetta che si era rifiutato di versare i contributi obbligatori all’INPGI, connessi al rapporto di lavoro intercorso (dal 26/11/2010 al 31/7/2014 e successivi) con il giornalista Pier Paolo Olivo, dipendente comunale, condannando lo stesso Comune al pagamento delle spese processuali.
Il Comune, dopo avere fruito del servizio del dott. Olivo per il proprio Ufficio Stampa per oltre quattro anni, ha disconosciuto la natura giornalistica dei compiti svolti, senza peraltro entrare nel merito di una valutazione sulla qualità professionale del lavoro prodotto.
Questo comportamento appare incomprensibile e gravemente lesivo della dignità professionale e personale del giornalista in questione.
L’Ufficio Stampa del Comune di Caltanissetta, in applicazione della normativa vigente in materia (L.150/2000 e L.R. 2/2002) ed in coerenza con la Pianta Organica ed il Piano di Comunicazione dell’Ente, (approvato ed aggiornato come da procedura) era stato istituito nell’anno 2004 con i due giornalisti all’epoca dipendenti comunali, regolarmente inquadrati con la qualifica di Redattori Capo, aggiornandone la posizione dopo l’approvazione in sede regionale della Contrattazione Collettiva Regionale, siglata il 24/10/2007 dall’Assessore Regionale alla Presidenza, dall’ANCI Sicilia, da URPS, FNSI e Associazione Siciliana della Stampa e pubblicata in GURS il 16/11/2007 (parte I n. 54).
Nel tempo, ai due giornalisti in servizio al Comune di Caltanissetta si era aggiunto il dott. Pier Paolo Olivo.
Per quanto riguarda, nel merito, l’attività del dott. Olivo presso l’Ufficio Stampa del Comune di Caltanissetta, può essere oggettiva e non di parte la definizione della Sentenza n.1853 dell’1/2/2016 della Cassazione, (richiamata nella sentenza del Tribunale di Roma di cui sopra) che recita:
“Costituisce attività giornalistica la prestazione di lavoro intellettuale diretta alla raccolta, commento ed elaborazione di notizie attraverso gli organi di informazione, in cui il giornalista si pone quale mediatore intellettuale tra il fatto e la sua diffusione, con il compito di acquisire la conoscenza dell’evento, valutarne la rilevanza in relazione ai destinatari e confezionare il messaggio con apporto soggettivo e creativo; assume inoltre rilievo la continuità o periodicità del servizio nel cui ambito il lavoro è utilizzato, nonché l’attualità delle notizie e la tempestività dell’informazione”.
Sono esattamente queste le mansioni svolte dal dott. Olivo, anche quando, andati in pensione i due colleghi, ha retto da solo l’Ufficio Stampa del Comune: redazione di comunicati stampa, rassegne-stampa, organizzazione di conferenze-stampa, cura dei rapporti con gli organi di informazione e le loro redazioni locali, regionali e nazionali, redazione dei testi delle news pubblicate sul sito web del Comune, elaborando e diffondendo le notizie istituzionali attraverso gli strumenti di informazione a ciò destinati, in maniera stabile e continuativa.
Peraltro, quando, per un periodo limitato di alcuni mesi, nel 2015, l’Amministrazione Comunale ha deliberato di avvalersi delle prestazioni di un giornalista esterno, ha specificato nella deliberazione relativa, di avere necessità di attivare una collaborazione con l’Ufficio Stampa dell’Ente, ribadendone quindi l’esistenza e la permanenza.
Negli ultimi mesi in Sicilia sono andati a sentenza contenziosi analoghi a quello nisseno: i Comuni di Bagheria (caso Maria Mancini) e di Catania (caso Francesca Pavano) sono stati condannati a riconoscere alle loro dipendenti che svolgevano attività giornalistica inquadramento e trattamento economico e previdenziale adeguato (con arretrati e differenze stipendiali). L’Amministrazione Comunale di Caltanissetta sembra volersi muovere in direzione opposta, e, nel tentativo di difendere una linea giudiziaria già sconfitta dalla sentenza del Tribunale di Roma, sta contravvenendo a tutte le disposizioni normative in materia di trasparenza e informazione istituzionale, impedendo immotivatamente al dott. Olivo di continuare a svolgere la sua attività di giornalista presso l’Ufficio Stampa comunale, in contrasto persino con quanto il Consiglio Comunale ha recentemente discusso su questo argomento, esprimendo unanime solidarietà al collega Olivo ed invitando l’Amministrazione a sanare rapidamente la questione.
Peraltro il Comune continua ad organizzare conferenze-stampa e a produrre comunicati di informazione per le testate giornalistiche, sostituendo l’unico giornalista con le prestazioni di non individuati funzionari e/o amministratori che esercitano così abusivamente la professione giornalistica, esponendosi ad un comportamento chiaramente sanzionato dal codice penale.
L’Ordine dei Giornalisti vigilerà affinché l’Ufficio stampa non venga privato delle sue posizioni professionali, anche nell’ottica di un oculato utilizzo delle risorse economiche dell’Ente, non essendo affatto conveniente, a nostro avviso, all’Amministrazione Comunale, disattendere la inequivocabile decisione del Giudice del Lavoro romano Ida Cristina Pangia. L’Ordine controllerà che nell’Ufficio stampa non vengano utilizzate persone non iscritte all’Albo dei Giornalisti e che Pier Paolo Olivo non venga di fatto esautorato dall’incarico, quando anche una sentenza ha riconosciuto il suo ruolo.
Auspichiamo pertanto che si voglia intraprendere in tempi brevissimi un percorso di condivisione tra l’Amministrazione Comunale, l’Associazione della Stampa e l’Ordine dei Giornalisti per ridefinire modi, tempi e procedure che riportino rapidamente il principale Ente Locale del territorio nelle condizioni di legalità prescritte dalla normativa, senza sottovalutare la funzione delicatissima dell’informazione istituzionale per garantire trasparenza, corretta informazione e partecipazione consapevole da parte dei cittadini nei confronti delle attività istituzionali, partecipazione peraltro tanto sottolineata nel programma elettorale dell’attuale Amministrazione come elemento qualificante di una nuova stagione democratica della nostra Città.