Polo Civico, università: a breve tavola rotonda per gli obiettivi

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – CALTANISSETTA- E’ scaduto il mandato del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Universitario ed è quindi tempo di bilanci, in vista della definizione delle nomine, da parte degli enti soci, del prossimo C.d.A, compreso il nuovo Presidente. La presenza dell’Università a Caltanissetta è un patrimonio costruito in tanti anni che, però, non è mai riuscito veramente ad affermarsi come consistente prospettiva di sviluppo del territorio. Questo perché le varie gestioni non hanno dato un’impostazione coerente ed una visione di alto profilo, spesso distratte dall’utilizzare l’ambito universitario come terreno di contropartita politica, impedendo, in tal modo, che la presenza di una così importante Istituzione diventasse concreto volano di sviluppo economico, sociale e culturale.

Relazioni Pubbliche, Biologia, Veterinaria, Logopedia, Fisioterapia sono state tutte scommesse perse, per mancanza di una strategia comune e coesa tra le varie istituzioni rappresentative del territorio, e per la conseguente mancanza di autorevolezza accademica in chi ha governato il Consorzio stesso.

Il modo con il quale è stato gestito il problema dell’Università racconta dei limiti dell’azione politica, in cui è mancato un dibattito condiviso ed una programmazione tale da fare scelte guardando al futuro.

Oggi, però, questi limiti possono essere superati per una duplice evidenza: la prima riguarda una diversa impostazione che la politica locale sta, anche se con fatica, cercando di definire, con una metodologia che pone al centro la necessità di creare reti di collaborazione e sistemi di condivisione programmatica tra enti, rappresentanze di categoria e cittadini; la seconda, attiene alla necessità, oramai maturata tra gli enti soci, di individuare, per gli organismi rappresentativi del Consorzio, una presenza di alto profilo accademico tale da potere impostare concretamente il progetto del distretto biomedico come polo di formazione e ricerca all’avanguardia.

Istituire a Caltanissetta un polo di ricerca e didattica nel comparto biomedico è una sfida che è stata sostenuta da tutte le forze politiche di Alleanza per la Città (Polo Civico, P.D. e U.D.C.) con la sottoscrizione del programma elettorale, ma riteniamo sia una prospettiva che tutte le componenti politiche rappresentate in Consiglio comunale vogliano e debbano sostenere.

L’obiettivo finale è quello  di realizzare un campus biomedico,  quale sintesi di attività sperimentali congiunte tra i corsi di laurea di medicina ed ingegneria  elettrica. A tal fine, gli enti locali, i servizi sanitari e formativi quali l’Asp ed il Cefpass, ed enti privati ,quali banche cooperative,  devono far convergere le loro risorse ed  energie in un progetto così ambizioso, che  non può sostenersi solamente con le magre risorse locali.

Di contro, le rappresentanze politiche devono sapere, con coraggio e senza i soliti giochetti di contrapposizione, orientare gli investimenti pubblici su settori che siano in coerenza con gli obiettivi evidenziati. Si può pensare, ad esempio, a richiedere, sostenendola economicamente, l’istituzione del corso di laurea in scienze infermieristiche, per completare l’offerta formativa nel campo sanitario e l’apertura di corsi della facoltà di agraria per sviluppare, attraverso  la ricerca, lo sviluppo di un settore economico importantissimo per il nostro territorio: il  comparto agro-alimentare e zootecnico.

La sfida è realizzare un polo universitario che si specializzi e si caratterizzi come ambito autonomo di alta formazione accademica e di ricerca: ne trarrebbero vantaggio sia le imprese locali sia le prospettive per le giovani generazioni.

Nei prossimi giorni, a cura del gruppo consiliare e delle officine del Polo Civico, sarà organizzata una Tavola rotonda nella quale confrontarsi su questi temi, coinvolgendo le forze politiche, le deputazioni, i soci del Consorzio Universitario, le forze economiche e sociali e i cittadini, perché se riusciremo a superare le divisioni e i tatticismi su questa importante prospettiva, avremo segnato una tappa molto importante nella pratica della democrazia partecipata per lo sviluppo dei nostri territori.

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